domenica 31 dicembre 2023
Lettere di una vita
venerdì 22 dicembre 2023
Sortilegi - Bianca Pitzorno
lunedì 18 dicembre 2023
Anatomia di uno scandalo - Sarah Vaughan
lunedì 4 dicembre 2023
Mio fratello - Daniel Pennac
Un libro di cui avevo rimandato la lettura per paura di trovarmi in un gorgo di dolore. Ho invece trovato un libro che racconta un grande amore, un libro delicato e sempre accompagnato da uno sguardo sereno. È il racconto del dolore di una perdita, ma anche del ricordo di quanto c'è stato. Un fratello che forse non se n'è mai andato, perché ha permeato la vita del fratello superstite, perché restano i giochi, gli aneddoti, i libri letti insieme. E la storia si intreccia infatti a quella di un altro racconto, Bartleby di Melville.
lunedì 27 novembre 2023
Non si uccide di martedì - Andrea Molesini
I libri di Andrea Molesini non mi deludono mai, sono sempre una combinazione di storia, mistero, Venezia, che rende difficile abbandonare il libro. Bisogna poi aggiungere che la scrittura è curatissima, ogni parola è perfetta e al posto giusto.Qui la vicenda si svolge tra Venezia e Rodi nel 1938 e le varie scene fanno pensare a una commedia d'epoca, con personaggi da commedia, che divertono per la goffaggine, per l'ingenuità, per la malvagità grottesca.
Mi sono divertita a leggerlo e le pagine sono volate in fretta, ma, di tutti i libri di questo autore, "Non si uccide di martedì" è quello che mi è piaciuto meno, quello in cui, arrivata all"ultima pagina, sono rimasta un po' perplessa.
giovedì 23 novembre 2023
Generazione X - Douglas Coupland
Un salto nel passato, un ritorno a un mondo lontano, visto da un'angolazione diversa dalla mia, ma per certi versi non così lontana.
Tre amici trovano una via di fuga da famiglie in cui si sentono isolati a Palm Springs. Hanno lavori precari, inferiori alle loro capacità e alla loro preparazione, lavori che però offrono la possibilità di vivere liberi. Il senso di libertà, insieme alla ricerca di qualcosa di indefinito, l'ansia della guerra atomica pervadono le pagine di un romanzo in cui si susseguono i racconti che i tre amici si scambiano. Sono racconti surreali e scombinati, come le loro vite e il loro mondo. Sono racconti attraverso i quali parlano di sé stessi e cercano di mettere a fuoco la loro realtà. Una realtà spiegata anche dalle espressioni riportate a findo pagina, che definiscono un'epoca, un modo di pensare, riferimenti culturali che non sono riconosciuti come tali. E in fondò resta la nostalgia di quei momenti, di quell'attesa del momento in cui irrompe il lampo.
lunedì 6 novembre 2023
Il cliente di riguardo - Giampaolo Simi
Ero abituata a leggere i libri di Dario Corbo al mare e allora era come se si allargasse un ponte tra la mia spiaggia e la Versilia, dove si svolgono le sue avventure. E poi al ponte se ne aggiungevano altri, che riportavano ad altre estati, come quella in cui Dario Corbo era molto giovane e aveva lavorato al suo primo caso di cronaca.
Poi, vent'anni dopo, la vita era andata diversamente da come l'aveva sognata, aveva incontrato di nuovo la ragazza sbagliata di quella sua prima indagine, aveva scoperto di non avere capito niente allora e forse ancora meno adesso.
I libri di Simi sono sempre scritti bene, riesce a essere divertente e malinconico, mantenendo la tensione e la voglia di andare avanti a leggere.
Spesso ho trovato insopportabili i personaggi, soprattutto Nora Beckford, la ragazza sbagliata, e il figlio di Dario Corbo. Qualche volta anche lo stesso Dario Corbo, che però ho sempre ritrovato volentieri. Quest'anno è arrivato in ritardo, l'ho letto a Milano, nei ritagli di tempo. L'ho seguito nelle sue indagini, che a volte si incrociano con quelle della polizia e a volte si allontanano pericolosamente. E le ultime pagine mi hanno messo una gran tristezza, perché ho avuto l'impressione che non lo incontrerò più. Ma non si sa mai.
domenica 15 ottobre 2023
Nulla d'importante tranne I sogni - Rosalia Messina
La scrittura di Rosalia Messina è delicata e le scene che si svolgono tra le sue pagine hanno colori pastello. Poi, via via che si procede nella lettura, emergono I chiaroscuri, le asperità dei personaggi, la loro complessità.
È un romanzo che tratta relazioni familiari difficili, che si sono trasformate nei cardini di una gabbia in cui ognuno è stato costretto a interpretare un ruolo che non è il suo e a rinunciare a qualcosa di sé. Al centro c'è una vendetta determinata e studiata nei minimi particolari, con un'ostinazione che può venire solo da un grande amore andato a male. E alla fine nessuno è quello che sembra.
domenica 8 ottobre 2023
Beabysitter - Joyce Carol Oates
Babysitter è il nome macabro con cui viene chiamato un killer che rapisce e uccide bambini a Detroit nel 1977.. Bambini bianchi e il conflitto razziale, che scorre silenzioso, potrebbe esplodere, soprattutto quando a essere rapito è un bambino che vive in un ricco sobborgo residenziale.
mercoledì 13 settembre 2023
Tempo di uccidere - Ennio Flaiano
È un romanzo di guerra, ma poi in realtà parla di un viaggio. È il viaggio di un uomo che torna sempre nello stesso punto, che non riesce a partire. Una vicenda che "potrebbe essere successa in una stanza", perché il vero viaggio avviene nella mente del protagonista, dopo un incidente che l'ha portato a commettere un reato, in un susseguirsi di malintesi e congetture, attraverso una malattia da cui forse è impossibile guarire, "quando l'esperienza ci porta a scoprire quello che noi siamo veramente".
Ma è anche un romanzo sul colonialismo, sui soldati italiani che si trovano davanti una terra diversa da quella che si aspettavano, non così diversa dalla loro, ma trasformata nello "sgabuzzino delle porcherie", dove vengono commessi traffici illeciti, dove "il prossimo è troppo occupato coi propri delitti per accorgersi dei nostri".
Un romanzo sorprendente e moderno, complesso e forse unico nella letteratura italiana.
sabato 2 settembre 2023
Il dio di Roserio - Giovanni Testori
Una corsa in bicicletta, una gara concitata, una giornata storta per il campione di una piccola squadra di provincia, la rincorsa del gregario. Un romanzo breve, poco più di cento pagine, cinque capitoli in cui si incrociano i diversi punti di vista, un narratore che scompare per dare voce ai personaggi, con una scrittura incisiva e perfettamente aderente al racconto. Una storia di ambizioni, di rivalse, di una colpa soffocata, che continuamente riaffiora.
«Doveva abituarsi: l'unica cosa che poteva fare era quella. Cercare di abituarsi e, in quella maniera, calmarsi. Ormai l'aveva fatto. Cos'è che avrebbe potuto fare di diverso?»
martedì 29 agosto 2023
Contento te contenti tutti - Enrico Brizzi
Il ritratto grottesco di una provincia in cui gli stupidi si sentono furbi, tutti vogliono fregare tutti e nessuno si rende conto di essere vittima delle proprie azioni.
Un protagonista antipatico ma non abbastanza da essere odioso, una madre ingombrante e arrivista, circondati da personaggi carstterizzati fino allo stereotipo.
Dai tempi di Jack Frusciante, ho sempre amato i libri di Brizzi, che, pur non essendo capolavori, mi hanno sempre divertito e li ho sempre letti voracemente, di solito in vacanza. Questo è però quello che mi è piaciuto meno, che ho letto più lentamente perché i suoi personaggi mi annoiavano.
Molto ha contribuito anche l'editore Theoria, con un editing poco curato, che ha lasciato parecchi refusi, facendo inceppare il ritmo.
lunedì 14 agosto 2023
Café Royal - Marco Balzano
Questo libro non avrei potuto non comprarlo, visto che in copertina c'è l'uscita della metropolitana da cui esco ogni sera, tornando dal lavoro, per fare una passeggiata in via Marghera e magari un giro nella "libreria con i divanetti".
Si svolgono tutti intorno a via Marghera, tra la seconda ondata di covid e Natale, i brevi racconti che compongono questo libro, ognuno con il nome di uno dei personaggi che si sfiorano, si incontrano, si conoscono. Un ragazzo che spia il ragazzo della casa di fronte, una madre che non si rassegna a non essere più giovane come sua figlia, un prete che sogna di tornare in Africa e invece resta imprigionato lì, mariti e mogli stanchi o delusi, una figlia che torna nella casa della madre. E via Marghera, per qualche motivo, sembra più vicina a Torino che a piazza San Babila. Alcuni personaggi sono più definiti, altri appena accennati. È bella l'idea, ma forse avrebbe potuto essere sviluppata meglio, in modo un po' più incisivo. Soprattutto non si può leggere "la Coin", quell'articolo femminile è una nota stonata, che stride ogni volta che ci si sbatte contro.
domenica 13 agosto 2023
Sarà assente l'autore - Giampaolo Simi
- Sì, proprio lei. Perché in questo momento mi viene voglia di buttarmi sotto il treno ogni sei minuti e mezzo e penso di essere il più sfigato dell'universo.
sabato 12 agosto 2023
La settima croce - Anna Seghers
"La settima croce" è il romanzo che rese famosa Anna Seghers e, rileggerlo a così tanti anni di distanza dalla sua pubblicazione, rende facile capirne il motivo: è un romanzo avvincente, che fin dalle prime pagine fa precipitare il lettore nell'atmosfera di una città della Germania nazista, accanto alla quale sorge il lager di Westhofen. La fuga di sette prigionieri si intreccia con le vite degli abitanti della città, con i legami del passato, con le amicizie di un tempo dimenticato.
Marcel Reich Ranicki, nella sua autobiografia, racconta che, quando incontrò la Seghers e le fece i complimenti per il romanzo, lei gli disse che in realtà aveva solamente ripreso la struttura dei Promessi Sposi di Manzoni. Il critico, non trovando affinità tra i due romanzi, concluse che gli scrittori capiscono la letteratura quanto gli uccelli l'ornitologia.
martedì 11 luglio 2023
La famiglia Manzoni - Natalia Ginzburg
Per un lungo periodo tra l'infanzia e l'adolescenza ho letto quasi tutti i libri di Natalia Ginzburg. I suoi personaggi, le sue frasi brevi, il ritmo della sua scrittura facevano parte della mia vita e hanno continuato a farlo. Ci sono racconti della raccolta "Le piccole virtù" che ho letto un'infinità di volte. Ma "La famiglia Manzoni" è il libro che non ho mai avuto voglia di leggere.
Il romanzo di Marina Marazza, "Le due mogli di Manzoni", mi ha fatto invece tornare in mente il libro della Ginzburg e, dopo tanti anni, mi è venuta voglia di leggerlo.
È un libro diverso da tutti gli altri, sia per la lunghezza che per il modo in cui è scritto, anche perché di suo l'autrice aggiunge poco, l'ossatura è costituita dalle lettere che i personaggi si scrivevano, e davvero poco è lasciato alle considerazioni e alle interpretazioni personali. Su un arco temporale che va dal 1762, anno di nascita della madre Giulia Beccaria, al 1907, anno di morte del figliastro, si svolgono le vicende di una famiglia i cui lutti superano i rari momenti di felicità. Nonostante i capitoli portino i nomi di altri personaggi, la figura di Manzoni prevale sulle altre. Un uomo antipatico, che sembra prendere le distanze da quanto accade nella sua famiglia, che non ha avuto un padre e che non riesce a essere un buon genitore per i suoi figli. Eppure alla fine non si può fare a meno di sentirlo un po' più vicino, un po' meno distante e un po' più sfortunato.
domenica 11 giugno 2023
Le due mogli di Manzoni - Marina Marazza
Ho scoperto poco dopo aver iniziato il libro che di Marina Marazza avevo già letto un libro su Leonardo, soltanto che allora si era firmata come Marina Migliavacca.
A differenza di quello su Leonardo, il libro sulle due mogli di Manzoni è un romanzo, anche se molto documentarto e con poche licenze narrative. Una moglie, Teresa, la seconda, è la voce narrante, mentre la prima, Enrichetta, è una presenza invisibile ma costante, sempre viva nella memoria della suocera, del marito e dei figli, ma anche di Teresa.
Un libro che fa emergere luci e ombre di un grande autore, che non sempre è stato un grande uomo, ma che mi ha fatto venire voglia di riprendere uno scrittore spesso considerato noioso perché letto male.
mercoledì 24 maggio 2023
Una famiglia radicale - Eugenia Roccella
Quando, tempo fa, avevo comprato questo libro, non sapevo che se ne sarebbe parlato tanto (senza parlarne) al Salone del libro. Credo in realtà che gli sia stata data un'importanza eccessiva, perché si tratta di un libretto di nemmeno 200 pagine, scritto sulla spinta dei ricordi, una di quelle storie di famiglia di cui la nostra letteratura è ricca e che, quando sono scritte bene (come in questo caso) si leggono volentieri.
È la storia di due genitori rimasti sempre un po' figli a loro volta, guardati da una figlia che resta in disparte, prima all'ombra della famiglia paterna in Sicilia e poi di quella romana, allargata, del partito radicale. Appena accennato è il destino tragico della sorellina, eppure è la cosa che mi è rimasta più impressa.
mercoledì 17 maggio 2023
Un amore del nostro tempo - Tommaso Landolfi
«È una febbre, un delirio. Che cosa? La vita, che diamine: fever called living; e, come la febbre, oscura. Accenna talvolta ad alcunché di filato, sembra proporre uno svolgimento e una conseguenza, ma son momenti.»
Un romanzo breve, poco più di cento pagine, una prosa ricca, che ricostruisce un'atmosfera gotica, fatta di chiaroscuri, come i racconti di Edgar Allan Poe.
La storia è quella di un incesto, una storia difficile, disturbante, eppure inevitabile. O forse è anche la ricerca dell'Io, lo sdoppiamento e la rifrazione dell'identità. Ma soprattutto c'è la ricerca di una felicità a portata di mano e irraggiungibile.
«Malgrado le tue fiacche ironie, il fatto è implicito! Il nostro egoismo, dico, non riguarda e non può riguardare gli altri, bensì, lo ripeto, noi stessi: cioè il nostro morso su una realtà concepibile (a fatica), su un eventuale altro da noi (altro e non: altri). O, poniamo magari: io, o noi, o noi in uno, siamo qui e siamo noi, e da un tale noi può dipartirsi qualcosa di benefico...»
sabato 15 aprile 2023
La vita agra - Luciano Bianciardi
«Bastano pochi mesi perché chiunque si trasferisca qui si svuoti dentro, perda linfa e sangue, diventi guscio: tra vent'anni tutta Italia si ridurrà come Milano.»
Io invece ho paura che tra meno di vent'anni tutta Italia si ridurrà come Grosseto e forse per questo motivo ho evitato a lungo questo libro: immaginavo che mi sarebbe stato antipatico.
L'ho scelto qualche giorno fa perché sapevo che prima o poi l'avrei letto e volevo un libro comodo da portare in giro. Ho pensato allora che fosse arrivato il suo momento.
L'ho iniziato malvolentieri e invece mi sono ritrovata subito immersa nelle prime pagine, scritte molto bene e cariche di un'ironia che mi ha divertito. E poi ci ho trovato luoghi che conosco, via Palermo, la pelota basca, Brera. Ma anche la via Domenichino e viale Monte Rosa. Una Milano che assomiglia a quella in cui vivo, ma diversa. Una città «senza sole, senza vento e senza pioggia.»
Ci sono pagine attualissime in questo libro, pagine che potrebbero essere scritte oggi e che trattano temi di cui si parla di continuo anche oggi: le biciclette sui marciapiedi, troppe macchine, il clima che cambia, la decrescita felice.
C'è persino il lavoro da casa, con i vantaggi e gli svantaggi: «E senza bisogno di prendere il tram, senza bisogno di tenere rapporti col prossimo, tranne che alla fine del mese per la consegna del lavoro.»
Eppure, più procedevo nella lettura e meno il libro mi piaceva. Più procedevo e più ci trovavo quello di cui avevo avuto paura fin dall'inizio: il pregiudizio, il luogo comune.
«Ogni mattina la gita in tram è un viaggio in compagnia di estranei che non si parlano, anzi di nemici che si odiano.»
Anche questi sono discorsi attuali, sentiti e risentiti troppe volte da chi viene a Milano e parla dei milanesi senza vederli, senza ascoltarli, senza conoscerli.
martedì 4 aprile 2023
Lezioni di respiro - Anne Tyler
"... voglio dire, ricevi tutte quelle lezioni per cose non importanti - suonare il piano, scrivere a macchina. Ricevi anni e anni di lezioni per risolvere equazioni, che Dio sa quando mai dovrai risolverle nella vita normale. Ma per essere genitori? O per il matrimonio, prova a pensarci. Prima di guidare un'auto devi seguire un corso approvato dallo stato, ma guidare un'auto è niente, niente, paragonato a vivere giorno per giorno con un marito e crescere un nuovo essere umano."
Un giorno della vita di Maggie e Ira Moran, una coppia di mezz'età, due diversi punti di vista su ogni cosa, infiniti battibecchi che lasciano emergere la noia, l'impazienza e la complicità di una vita insieme, con due figli (troppo immaturo il figlio, troppo "donnina" la figlia), una nipote con un nome a cui non riescono ad abituarsi. Gli amici di una vita, quelli con cui sono cresciuti, quelli che hanno perso, quelli che da giovani erano antipatici e che adesso sono rimasti gli unici su cui si può contare. Un gioco di flashback, una giornata che si dilata fino agli inizi, quando Maggie e Ira hanno iniziato a frequentarsi, per un equivoco. E tutti i nodi mai risolti, la fatica di far parte di una famiglia imperfetta e di averne creata un'altra, ugualmente imperfetta, nonostante i sogni sacrificati.
«Aveva imparato allora quale fosse la vera perdita; oddio, sì. Non era il fatto di dover supportare queste persone, ma il fatto di non essere riuscito a comprendere quanto le amasse.»
Alla fine degli anni Ottanta, quando avevamo da poco visto "Turista per caso", e più o meno quando la Tyler stava per vincere il Pulitzer con questo romanzo, mia madre acquistò "Ristorante Nostalgia". Ricordo che lo lessi in una domenica estiva, seduta sul balcone, senza riuscire a staccarmi dalle vicende di Ezra e sua sorella, a Baltimora.
Qualche anno più tardi trascorsi una notte a Baltimora e il romanzo mi tornò in mente. Rientrata a Milano, mentre giravo in una libreria, fui sul punto di comprare un libro di Anne Tyler, ma alla fine optai per altro. Sapevo che prima o poi avrei letto di nuovo un suo libro, avevo voglia di leggerlo, ma c'era sempre qualcos'altro. Adesso, leggendo questo romanzo, perfetto per i tempi, la scrittura, i personaggi, mi chiedo come ho potuto aspettare così tanto.
lunedì 20 marzo 2023
La vita intima - Niccolò Ammaniti
Non avevo mai letto niente di Ammaniti, né pensavo che l'avrei fatto. Poi un giorno, mentre sfogliavo una rivista, ho trovato un'intervista in cui parlava di questo libro e mi è venuta voglia di leggerlo. Negli ultimi due mesi sono inciampata in tantissimi commenti e recensioni, così l'ho comprato. È un libro che si legge velocemente, con ritmo cinematografico, da commedia, e la voglia di sapere cosa succede dopo.
La vicenda ruota intorno all'interrogativo su chi sia veramente Nicola Sarti, «fighetto pariolino con cui pomiciava nella piazzetta di Stromboli», l'uomo sbucato dal passato di Maria Cristina Palma, la donna più bella del mondo, ma senza coraggio e senza carattere. Ex atleta, ex modella, è stata prima la moglie di uno scrittore morto tragicamente, poi del Presidente del Consiglio. È la figura di contorno della vita di qualcun altro e vorrebbe soltanto stare nell'ombra a godersi la sua vita privilegiata.
Qualcuno ha parlato di un romanzo femminista, io l'ho trovato un romanzo ironico, la caricatura di un'epoca e di una società confusa e confusionaria. Un buon romanzo per fare qualche risata (anche se non manca l'occasione per commuoversi) con solo un difetto: un narratore che si sente un po' troppo, che non riesce e non vuole sparire, che ogni tanto si prende la scena («...ho bisogno di poche righe per raccontarti un fatto che è successo a me personalmente...»).
venerdì 17 marzo 2023
Racconto il colera. Un rapporto da Parigi del 1832 - Heinrich Heine
«Il presente è il risultato del passato.»
lunedì 27 febbraio 2023
Foto di famiglia con sgomento - Alessandro Cartoni
Se non fosse stato per un bel commento su LLC non avrei mai letto nulla di Alessandro Cartoni e sarebbe stato un peccato.
giovedì 9 febbraio 2023
Le otto montagne - Paolo Cognetti
"Di montagne ho difficoltà a sopportare una, figuriamoci otto," Avevo detto nel 2017, quando questo libro aveva vinto il Premio Strega e io ero sicura che non l'avrei mai letto. Avrei preferito che il Premio Strega lo vincesse la Ciabatti e mi era dispiaciuto che non fosse andata così. Eppure "Sofia si veste sempre di nero" mi era piaciuto moltissimo, ma l'idea delle montagne non mi attirava proprio. La Ciabatti invece parlava della Maremma e di luoghi che conosco e frequento.
Poi, pochi anni fa, ho scoperto che anche la montagna può piacermi, se vissuta a modo mio, e ho iniziato ad andare a Champoluc. Durante le mie passeggiate ho scoperto una libreria, ero entrata per comprare dei regali e ho parlato a lungo con una libraia appassionata di letteratura e di quei luoghi in cui una libreria fa fatica a sopravvivere. Mi ha parlato di Cognetti e di questo libro, che si svolge proprio lì, nella valle di Ayas, e anche il film è stato girato lì. Il giorno dopo sono tornata e ho comprato il libro.
Ho ritrovato la scrittura di Cognetti, che mi piace molto, una scrittura leggera, che si adatta a un racconto di sentimenti non detti e a volte dimostrati male, di rapporti che restano irrisolti, come quello tra il protagonista e il padre, ma anche l'amicizia tra due bambini diversi eppure molto simili, che crescono con vite lontane e che però si ritrovano tra le stesse montagne.
È soprattutto un libro di luoghi e proprio nelle prime pagine ci ho trovato un altro luogo che conosco bene: il quartiere degli Olmi.
«Di olmi da quelle parti ce n'erano ben pochi: tutta la toponomastica del quartiere, con le sue vie degli Ontani, degli Abeti, dei Larici, delle Betulle, suonava beffarda tra i casermoni a dodici piani, infestati da mali di ogni tipo.»
Falso. Non che io sappia riconoscere un olmo, ma la toponomastica di quel quartiere non è così beffarda, di alberi e di giardini ce ne sono in realtà parecchi, ma non sempre sono espressione di un paradiso terrestre, spesso possono essere luoghi di degrado. Eppure in quei luoghi, nonostante quei mali di ogni tipo, si può svolgere un'infanzia più allegra di quella di un bambino solitario, che aspetta l'estate per scappare dalla città e che poi andrà a cercare altre montagne per ritrovarsi in un'altra città e scoprire che l'Himalaya potrebbe non essere così diverso dal Monte Rosa.
«Il modo in cui un luogo custodiva la tua storia. Come riuscivi a rileggerla ogni volta che ci tornavi. Poteva esisterne solo una di montagna così, nella vita, e in confronto a quella tutte le altre non erano che cime minori, perfino se si trattava dell'Himalaya.»
mercoledì 18 gennaio 2023
Fervore di Buenos Aires - Jorge Luis Borges
«Non ho riscritto il libro.» Inizia così la prefazione all'edizione del 1969 dell'opera prima di Borges, pubblicata nel 1923 e poi rivista e ritoccata molte volte, in un continuo incontro e dialogo tra il ragazzo del 1923 e "il signore che adesso si rassegna o corregge". Sono la stessa persona, ma sono anche due persone diverse, che si incrociano in questi versi, a cui l'autore, in un'altra nota, spiega di aver voluto dare la struttura tracciata da Heine in "Die Nordsee".
Buenos Aires è la protagonista di queste poesie, ma è anche uno stato d'animo, quello dei tramonti, delle ombre, del fatalismo. «A quel tempo, cercavo i tramonti, i sobborghi e l'infelicità; ora cerco i mattini, il centro e la serenità.»
ATARDECERES
La clara muchedumbre de un poniente
ha exaltado la calle,
la calle abierta como un ancho sueño
hacia cualquier azar.
La límpida arboleda
pierde el último pájaro, el oro último.
La mano jironada de un mendigo
agrava la tristeza de la tarde.
El silencio que habita los espejos
ha forzado su cárcel.
La oscuridá es la sangre
de las cosas heridas.
En el incierto ocaso
la tarde mutilada
fue unos pobres colores.
TRAMONTI
La luminosa turba di un tramonto
ha esaltato la strada,
la strada aperta come un vasto sogno
verso qualsiasi sorte.
La limpida albereta
perde l'ultimo uccello, l'ultimo oro.
La mano lacera di un mendicante
accresce la tristezza della sera.
Il silenzio che abita gli specchi
ha forzato il suo carcere.
L'oscurità è il sangue
delle cose ferite.
Nell'incerto tramonto
la sera mutilata
fu solo qualche povero colore.
Traduzione di Tommaso Scarano