Non avevo mai letto niente di Ammaniti, né pensavo che l'avrei fatto. Poi un giorno, mentre sfogliavo una rivista, ho trovato un'intervista in cui parlava di questo libro e mi è venuta voglia di leggerlo. Negli ultimi due mesi sono inciampata in tantissimi commenti e recensioni, così l'ho comprato. È un libro che si legge velocemente, con ritmo cinematografico, da commedia, e la voglia di sapere cosa succede dopo.
La vicenda ruota intorno all'interrogativo su chi sia veramente Nicola Sarti, «fighetto pariolino con cui pomiciava nella piazzetta di Stromboli», l'uomo sbucato dal passato di Maria Cristina Palma, la donna più bella del mondo, ma senza coraggio e senza carattere. Ex atleta, ex modella, è stata prima la moglie di uno scrittore morto tragicamente, poi del Presidente del Consiglio. È la figura di contorno della vita di qualcun altro e vorrebbe soltanto stare nell'ombra a godersi la sua vita privilegiata.
Qualcuno ha parlato di un romanzo femminista, io l'ho trovato un romanzo ironico, la caricatura di un'epoca e di una società confusa e confusionaria. Un buon romanzo per fare qualche risata (anche se non manca l'occasione per commuoversi) con solo un difetto: un narratore che si sente un po' troppo, che non riesce e non vuole sparire, che ogni tanto si prende la scena («...ho bisogno di poche righe per raccontarti un fatto che è successo a me personalmente...»).
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