martedì 30 agosto 2022

Industria e morale - Carlo Cattaneo

Avevo incrociato Carlo Cattaneo già varie volte, nel libro di Daniela Pizzagalli sulla contessa Maffei ("L'amica") e nei vari libri su Cavour che ho letto negli anni. A farmi venire voglia di saperne di più è stato però "Il regno del Nord" di Arrigo Petacco.

"Industria e morale" è il testo della prima relazione che Cattaneo tenne nel 1845 come relatore della Società d'Incoraggiamento d'Arti e Mestieri di Milano. Non è un libro contemporaneo ma i temi che tratta e il modo in cui li affronta sono molto attuali. 

Attuale è soprattutto il rapporto con l'Europa, con cui si apre il discorso:

«Il silenzio dell'Europa ha principio dal nostro silenzio; ha principio da quella preliminare concessione che noi facciamo, d'esser secondi a tutto il mondo vivente.»

Quello che però ho trovato più interessante è il concetto di "patria artificiale", una patria costruita sopra quella naturale, integrandola e rendendola più proficua:

«Se riguardiamo al solo angusto spazio che giace fra Milano, Lodi e Pavia, perlustrando ad una ad una tutte le opere che ne sommossero la giacitura per meglio atteggiarla alle influenze delle aque e del sole, è poco il computare che in sì breve intervallo sia sepolto il valsente di mille milioni. L'attitudine di questo spazio a nutrire un popolo, quella che può dirsi la sua naturale e selvaggia fecondità, ragguaglierebbe forse appena un decimo di siffatto valsente. Quella terra dunque per nove decimi non è opera della natura; è opera delle nostre mani; è una patria artificiale.»

È un libretto di circa ottanta pagine e si legge velocemente, io l'ho letto durante un volo di poco più di un'ora, ma credo che lo rileggerò spesso.  



sabato 20 agosto 2022

L'ultima provincia - Luisa Adorno

Non conoscevo Luisa Adorno ma ho acquistato questo libro perché la quarta di copertina dice che Sciascia la paragonò a Natalia Ginzburg e Katherine Mansfield.

Io l'ho trovata più simile alla Ginzburg che alla Mansfield, ma l'ho trovata soprattutto originale nel modo di scrivere e di raccontare con leggerezza e ironia le vicende dei suoceri, il Prefetto e la Prefettessa, e lo scontro tra la loro cultura siciliana e quella toscana dell'autrice.
Un romanzo divertente e per certi versi attuale, nonostante sia stato pubblicato nel 1962.


mercoledì 17 agosto 2022

Dopo il divorzio - Grazia Deledda




In "Canne sl vento" c'è una scena di Noemi che pensa alla vita, al tempo che è passato e si è dimenticato di lei. Ho sempre pensato che questa scena, da sola, sarebbe bastata per il Nobel. 

"Dopo il divorzio" è un romanzo sul tempo che è passato, il mondo che è andato avanti e Costantino che è rimasto indietro, dimenticato dal mondo e dalla vita. 

Scritto nel 1902, è considerato un romanzo minore, eppure in questo romanzo c'è moltissimo, dai processi sommari, alle superstizioni religiose, alle morti infantili. È uno spaccato della vita e della società durante i primi anni del Regno d'Italia, con personaggi né buoni né cattivi, impegnati a sopravvivere. 


«E andate a farvi benedire, allora, se non comprendete la ragione! Vivere bisogna, sì o no? E quando non si può vivere, quando si è poveri come Giobbe? Quando non si ha lavoro, non si ha nulla, nulla, nulla?»


Costantino, all'inizio, è troppo ingenuo e fiducioso, Giovanna, la moglie che sceglie di divorziare, è troppo ottusa e incapace di opporsi al destino scelto da una madre avida. Tra i personaggi di contorno, spiccano l'avvocato, un uomo cinico e moderno, che non si preoccupa delle convenzioni, e sua nipote Grazia, che attraverso gli abiti alla moda e le riviste, riesce a proiettarsi in un mondo che forse deve ancora venire, ma che è già vicino.

martedì 16 agosto 2022

Senza dirci addio - Giampaolo Simi

Dopo quattro anni, sulla stessa spiaggia, ho ritrovato Dario Corbo, questa volta alle prese con la morte misteriosa della sua ex moglie, la stessa con cui aveva passato il tempo a litigare nei due libri precedenti. Il figlio Luca, che avevo detestato nel secondo libro, è diventato più sopportabile, resta invece odiosa Nora Beckford, pur con tutta la comprensione che ci si può sforzare di provare per la sua storia. 

Eppure, come i due precedenti, anche questo terzo romanzo è piacevole e si legge velocemente, sullo slancio dei colpi di scena che si susseguono.

E ho anche l'impressione che con Dario Corbo ci incontreremo ancora. 



domenica 14 agosto 2022

La primavera perfetta - Enrico Brizzi

«E poi arrivano senza preavviso tempeste capaci di squarciare le nostre sicurezze; ciò che ritenevamo eterno finisce in brandelli, e attraverso quegli strappi la sorte si affaccia a mostrare il suo volto.»


Questo romanzo è una storia di strappi e di brandelli malconci, quello che resta di certezze eterne, che invece si sgretolano, come si sgretolano i rapporti umani sui quali erano fondate. Luca è un uomo che in poco tempo perde tutto e quando si aggrappa a qualcosa per non affondare, lo fa malamente, in modo maldestro, così cade sempre più in basso, come una volta, tanti anni prima, è caduto da un dirupo, sotto gli occhi terrorizzati di suo fratello.


«... tutto quello che riuscivo ad afferrare erano sassi, che subito abbandonavano i loro simili per scendere verso il bosco insieme a me.»


Lo stile è quello ironico di Jack Frusciante, capace di raccontare con tono leggero i lati più bui della vita e soltanto le ultime trenta pagine le ho lette con un po' di fatica perché non sono un'appassionata di ciclismo e perché forse il lieto fine è un po' troppo lieto, o semplicemente non è quel finale che volevo io.



giovedì 11 agosto 2022

Nemesi - Philip Roth

Dico spesso che voglio tenermi sempre un libro di Philip Roth da leggere. Nemesi però non sapevo se l'avrei letto prima o poi, perché l'argomento, l'epidemia di poliomielite, non è semplice da affrontare e pensavo che forse non l'avrei finito. Invece, una volta iniziato, non mi sarei mai staccata dalle pagine di un romanzo che si legge velocemente, nonostante fin dall'inizio si conosca la tragedia finale («Il primo caso di polio  quell'estate apparve all'inizio di giugno, subito dopo il Memorial Day...»).

Il protagonista, Bucky Cantor, animatore del campo estivo, è un ragazzo atletico, che ama lo sport e i ragazzi a cui insegna, figlio di un ladro, cresciuto dai nonni, segue i buoni principi e i doveri morali che gli sono stati insegnati («Le tre D. Determinazione, dedizione, e disciplina e praticamente è fatta»). Ma dal padre ha ereditato un difetto alla vista che gli rende impossibile arruolarsi insieme ai suoi migliori amici. È nella sua città che si troverà invece a combattere un'altra, imprevista guerra, contro una malattia che colpisce soprattutto gli adolescenti. 

Un romanzo scritto nel 2011, che parla del passato ma anche del nostro presente: la chiusura dei luoghi di ritrovo dei ragazzi, l'ossessione per l'igiene, la ricerca degli untori.

Bucky Cantor è un ragazzo buono, ha davanti un futuro luminoso, ma la sua storia scivola velocemente nella tragedia. 

«Deve trasformare la tragedia in colpa. Deve trovare un motivo per quello che succede. C'è un'epidemia e lui ha bisogno di una ragione. Deve chiedere perché. Perché? Perché?»

Eppure c'è un ricordo, che resta eterno e vivo, quando Bucky Cantor aveva ventitré anni e i ragazzi lo guardavano mentre lanciava il giavellotto:

«Correva con il giavellotto in alto, allungava il braccio indietro rispetto al corpo, lo portava in  avanti per lanciarlo alto oltre la spalla - e  poi lo lasciava come un'esplosione - ci sembrava invincibile.»



venerdì 5 agosto 2022

Viamontenapoleone - Gaetano Signoriello

"Storie di passaggio" è il sottotitolo di questo libro, che raccoglie gli aneddoti dell'ex direttore di una gioielleria di via Montenapoleone. Sono storie di uomini ricchi, preda di amanti giovani e avide, di ex ragazze che non si rassegnano ad essere invecchiate e si illudono di ritrovare la giovinezza, provando gioielli che non possono più acquistare. Calciatori generosi e calciatori permalosi, attori avari e giapponesi ricchi. Ma ci sono anche uomini che fingono per trascorrere una notte indimenticabile. Oppure i due ragazzini, che arrivano dalla provincia, per regalare alla mamma l'anello che desidera da anni. «Pagarono in contanti, con banconote di diverso taglio, tra cui anche pezzi da cinque e dieci euro.»

Sono storie divertenti, alcune allegre, altre un po' più tristi, ma raccontate con leggerezza, compreso il racconto che fa da cornice e che forse non è una storia di passaggio.