"... voglio dire, ricevi tutte quelle lezioni per cose non importanti - suonare il piano, scrivere a macchina. Ricevi anni e anni di lezioni per risolvere equazioni, che Dio sa quando mai dovrai risolverle nella vita normale. Ma per essere genitori? O per il matrimonio, prova a pensarci. Prima di guidare un'auto devi seguire un corso approvato dallo stato, ma guidare un'auto è niente, niente, paragonato a vivere giorno per giorno con un marito e crescere un nuovo essere umano."
Un giorno della vita di Maggie e Ira Moran, una coppia di mezz'età, due diversi punti di vista su ogni cosa, infiniti battibecchi che lasciano emergere la noia, l'impazienza e la complicità di una vita insieme, con due figli (troppo immaturo il figlio, troppo "donnina" la figlia), una nipote con un nome a cui non riescono ad abituarsi. Gli amici di una vita, quelli con cui sono cresciuti, quelli che hanno perso, quelli che da giovani erano antipatici e che adesso sono rimasti gli unici su cui si può contare. Un gioco di flashback, una giornata che si dilata fino agli inizi, quando Maggie e Ira hanno iniziato a frequentarsi, per un equivoco. E tutti i nodi mai risolti, la fatica di far parte di una famiglia imperfetta e di averne creata un'altra, ugualmente imperfetta, nonostante i sogni sacrificati.
«Aveva imparato allora quale fosse la vera perdita; oddio, sì. Non era il fatto di dover supportare queste persone, ma il fatto di non essere riuscito a comprendere quanto le amasse.»
Alla fine degli anni Ottanta, quando avevamo da poco visto "Turista per caso", e più o meno quando la Tyler stava per vincere il Pulitzer con questo romanzo, mia madre acquistò "Ristorante Nostalgia". Ricordo che lo lessi in una domenica estiva, seduta sul balcone, senza riuscire a staccarmi dalle vicende di Ezra e sua sorella, a Baltimora.
Qualche anno più tardi trascorsi una notte a Baltimora e il romanzo mi tornò in mente. Rientrata a Milano, mentre giravo in una libreria, fui sul punto di comprare un libro di Anne Tyler, ma alla fine optai per altro. Sapevo che prima o poi avrei letto di nuovo un suo libro, avevo voglia di leggerlo, ma c'era sempre qualcos'altro. Adesso, leggendo questo romanzo, perfetto per i tempi, la scrittura, i personaggi, mi chiedo come ho potuto aspettare così tanto.
Nessun commento:
Posta un commento