Il ritratto grottesco di una provincia in cui gli stupidi si sentono furbi, tutti vogliono fregare tutti e nessuno si rende conto di essere vittima delle proprie azioni.
Un protagonista antipatico ma non abbastanza da essere odioso, una madre ingombrante e arrivista, circondati da personaggi carstterizzati fino allo stereotipo.
Dai tempi di Jack Frusciante, ho sempre amato i libri di Brizzi, che, pur non essendo capolavori, mi hanno sempre divertito e li ho sempre letti voracemente, di solito in vacanza. Questo è però quello che mi è piaciuto meno, che ho letto più lentamente perché i suoi personaggi mi annoiavano.
Molto ha contribuito anche l'editore Theoria, con un editing poco curato, che ha lasciato parecchi refusi, facendo inceppare il ritmo.
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