Una breve raccolta di articoli pubblicati da Savinio tra il 25 luglio 1943 («ossia quando in Italia si ricominciò a poter scrivere anche di cose politiche») e la fine del 1944, in cui prevalgono la gioia per la fine del fascismo e la speranza per il futuro. Una speranza che si affida a un'unità europea, ad oggi non ancora realizzata e forse impossibile da realizzare nei termini auspicati da Savinio.
Al di là di alcune ingenuità che emergono in una lettura "con il senno di poi", ma che la rendono più divertente, ci sono considerazioni interessanti sia sull'Europa che sull'Italia e gli italiani. Considerazioni sulla necessità di sviluppare l'intelligenza, lo spirito critico, liberarsi dalla retorica. «Più che nei popoli che obbediscono come un sol uomo alla parola del capo dello stato, io ho fiducia nei popoli in cui ciascun individuo costituisce per conto proprio uno stato...»
Un libro che in alcuni punti sembra parlare dell'Italia di oggi e che per questo è molto attuale.
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