mercoledì 25 agosto 2021

Contro l'impegno - Walter Siti

«La letteratura occidentale comincia (libro primo dell'Iliade) con due maschi che litigano per decidere a chi tocca possedere una schiava; il romanzo moderno comincia (Robinson Crusoe) con un uomo bianco che libera un uomo nero e immediatamente pensa di tenerlo con sé come "suddito", imponendogli un nome che non è il suo e convertendolo alla propria religione.»


"Riflessioni sul Bene in letteratura" è il sottotitolo di un libro colto, che attraversa la letteratura con il taglio del critico, ma anche con lo sguardo malinconico del lettore appassionato («Forse semplicemente sono obsoleto con la mia fiducia nella letteratura solo scritta.»), di chi non si rassegna a una letteratura ridotta a messaggio, o addirittura medicina, se non lezione di vita. Letteratura in cui la forma può (anzi, deve) essere sacrificata in nome di un messaggio universale, una sorta di missione che rischia di fagocitarla.

Passando per Saviano, la Murgia, la Perrin, Carofiglio, Siti individua la direzione verso cui si muove una letteratura impegnata a soddisfare un lettore che possiede già determinate certezze e convinzioni, la stessa direzione verso cui si muove anche la televisione generalista, con le ipocrisie, le provocazioni e i finti scandali, in un clima su cui influiscono sicuramente anche i social network. Una letteratura che cerca la vittima per caricarla di significati retorici e contrapporla teatralmente al carnefice, in un rapporto dialettico che funziona sempre e che ha un effetto sicuro.

Non mancano però riferimenti al sarcasmo di Bret Easton Ellis e di Houellebecq: «Non sarà, suggerisce il romanzo con un sussurro inquietante, che noi di libertà ne desideriamo un po' meno?»

Non è un unico saggio ma una raccolta di scritti, alcuni inediti, altri già pubblicati singolarmente, eppure mantiene un'unità, che deriva da un filo conduttore coerente e che, analizzando la letteratura contemporanea, arriva a parlare dei lettori e della società all'interno della quale viene plasmata.


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