Il "generale" è un vecchio baule verde militare, imponente e ingombrante, nel quale il narratore si imbatte, dopo averlo a lungo dimenticato, ritrovando con lui una serie di ricordi, a partire da quel viaggio in America, che poi non ha mai fatto, per sfuggire alle leggi razziali. E poi un viaggio di nozze, che doveva essere un po' un addio al paese in cui lui e la moglie erano nati e cresciuti, ma che all'improvviso li respingeva.
Soprattutto però il baule ricorda Jole e Giorgetto, i due zii che quel baule l'avevano scelto e regalato alla coppia di sposi. La storia di Jole e Giorgetto è la storia tragica di chi non ha voluto credere, di chi si sentiva al sicuro nella propria casa borghese, nel proprio paese. È una storia di ingenuità e di fiducia tradita, ma anche di un amore che pone fine a una breve passeggiata, verso una possibile salvezza.
Ci sono tante storie come quella di Jole e Giorgetto, ma la loro si consuma tra strade che conosco, tra piazzali che ho attraversato, di fronte a una casa nella quale ho vissuto. La storia di Jole e Giorgetto fa sentire quanto è vicino l'orrore dal quale sono stati travolti.
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