Mentre davo un'occhiata alle librerie per scegliere i libri da portare in vacanza, mi sono stupita di trovarci questo, perché non ricordo di averlo comprato. Può darsi che l'abbia comprato tanto tempo fa, oppure può darsi che me l'abbiano
lasciato mia madre o mia sorella, con l'intento di far spazio ad altri libri nelle loro rispettive case.
Comunque mi sia arrivato, sono contenta di averlo trovato perché è un viaggio nella letteratura in compagnia di due grandi scrittori. Un viaggio che fa guardare da angolazioni insolite alle opere di uno e un viaggio che rende inequivocabile il senso della letteratura per l'altro.
Nabokov racconta Gogol' partendo dalla morte e dal racconto "Il naso", per arrivare, attraverso il simbolismo, i passi falsi e i momenti di genio, a "Il cappotto" e alla nascita. È un libro che procede per temi e per sentieri avvitati, dai quali appaiono sia l'uomo che lo scrittore Gogol'.
"...nei libri di Gogol' le trame vere stanno dietro a quelle ovvie. Quelle vere, io le do. Le sue storie fanno solo il verso alle storie con le trame."
Visto che nel libro Nabokov dedica molto spazio alle traduzioni che sono state fatte nel tempo dal russo all'inglese e visto che, non essendo soddisfatto, ha ritradotto interi brani, ho rimpianto di non avere il testo originale inglese. Ho inoltre rimpianto una volta di più di non conoscere il russo. "Non vedo, tuttavia, nessun'altra strada per arrivare a Gogol' (o a qualsiasi altro autore russo, se per quello). La sua opera, come ogni grande conquista letteraria, è un fenomeno di linguaggio e non di idee."
Su tutto però prevale l'ombra di Nabokov, la sua particolare visione, il suo amore per la letteratura in generale e la sua passione per la letteratura russa in particolare. "Le deduzioni sono mie proprie. Critici russi che cercavano con fatica di trovare un Influsso e di incasellare i miei stessi romanzi mi hanno, una o due volte, collegato a Gogol', ma quando guardavano di nuovo io avevo sciolto i nodi e la scatola era vuota."
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