martedì 31 dicembre 2024

Gli imperdonabili - Cristina Campo

Ogni tanto compaiono quei grandi autori che in vita hanno pubblicato pochissimo,  che forse avrebbero voluto pubblicare ancora meno. Il più famoso è Kafka, un'altra è Cristina Campo.
In questa raccolta di scritti mi sono persa tra le sue parole perfette, passando per le fiabe, incontrando a volte Proust, a volte Manzoni, più spesso Borges. Ma anche il medico Cechov, William Carlos Williams e John Donne.
Un libro che descrive un'orbita intorno alla letteratura, che poi diventa la vita.
Ho passato tra queste pagine l'ultimo pomeriggio dell'anno,  che è sempre un po' malinconico e oggi ancora di più. Ma è un libro che riaprirò spesso, in cui mi perderò ancora.



giovedì 26 dicembre 2024

Piattaforma - Michel Houellebecq

 «Mio padre è morto da un anno. Non credo a quella teoria secondo la quale si diventa realmente adulti alla morte dei propri genitori; non si diventa mai realmente adulti.»
Il protagonista di questo libro, come altri di Houellebecq, all'inizio mi ha ricordato lo straniero di Camus. Michel è un uomo sulla quarantina, senza affetti, che non ama il suo lavoro, che vive la vita guardandola dal di fuori, in una mediocrità che non gli dispiace. 
«Nella società in cui vivevamo, il principale interesse per il lavoro era costituito dal salario, e più generalmente dai vantaggi finanziari; il prestigio, l'onore della funzione occupavano ormai un posto molto meno grande. Esisteva però un sistema di redistribuzione fiscale evoluto, che permetteva di mantenere in vita gli inutili, gli incompetenti e gli svantaggiati - di cui, in una certa misura, facevo parte.»
La vita di Michel però cambia quando incontra Valèrie e allora si rammarica del tempo perduto. È felice della loro vita insieme, forse vive per la prima volta, si appassiona persino al lavoro di lei.
Ho trovato interessanti le pagine sul turismo, sulla crisi dei modelli tradizionali, fino all'approdo alla soluzione più banale e allo stesso tempo innovativa del turismo sessuale. Come ho trovato interessanti le considerazioni sul modello di vita occidentale, anche se non sempre condivisibili («Tu vuoi davvero comprarti una Ferrari cabriolet? Una casa a Deauville per i weekend - che verrà sicuramente svaligiata? Di lavorare novanta ore alla settimana fino a sessant'anni? Di pagare la metà del tuo salario in imposte per finanziare le operazioni militari in Kosovo o i piani di salvataggio delle periferie?»)
Il finale arriva improvviso e inaspettato e in qualche modo ristabilisce l'ordine che era stato turbato per qualche tempo.



domenica 15 dicembre 2024

L'età fragile - Donatella Di Pierantonio

Ho iniziato questo libro senza aspettative e con molti pregiudizi perché in tanti me ne avevano parlato male. E invece sono stata trascinata subito da questa storia, in cui il presente incrocia il passato e non si sa più se l'età fragile è quella dei vent'anni, quando si cerca una strada e non la si trova, oppure più tardi, quando si vorrebbe tornare indietro di qualche passo.
«Avevo vent'anni, e ancora mi sembrava così facile cancellare un danno.»
Il danno segna i luoghi, le persone, si riaffaccia sempre, con i sensi di colpa che attraversano il futuro dei sopravvissuti.



venerdì 13 dicembre 2024

Tutto iniziò da quel finestrino - Ugo Rosenberg

Un finestrino che è una promessa di libertà e di vita. Questo libro è stato una corsa sfrenata, con gli anni che scivolano e il bisogno continuo di un luogo sicuro, di una normalità, almeno per un po', prima di scappare di nuovo, da un'altra parte. 
La storia di Kurt Rosenberg è comune a quella di molti altri ebrei, si incrocia con quella di Karol Wojtyła, con cui giocava a calcio da bambino, con quella di Alba de Céspedes, durante una fuga dai tedeschi, ma anche con quella di sconosciuti, la cui umanità contrasta con l'orrore che li circonda. 
È il libro di una tragedia, di un viaggio che dura anni e passa attraverso momenti bui e terribili, eppure non c'è mai un cedimento, mai una recriminazione, solo un incredibile spirito di adattamento e la determinazione a vivere, a trovare una via d'uscita.



martedì 10 dicembre 2024

Il tempo è un bastardo - Jennifer Egan

Questo libro mi ha aspettato per tanto tempo, dimenticato sulla libreria, e non so se mi avrebbe fatto lo stesso effetto se l'avessi letto prima. 
È un romanzo composto da una serie di racconti, che ruotano attorno a Bennie Salazar, un produttore musicale, e alla sua assistente Sasha. Il protagonista di un racconto è spesso un personaggio secondario in un altro, a volte solo un nome che compare per caso. I racconti sono tessere di un mosaico, disordinate e sparse nel tempo. I tempi si incrociano, come si incrociano i personaggi, in una New York che sembra essere composta da vari strati, quelli che conducono da A a B, attraverso le botte del tempo, che trasforma i rapporti, le amicizie, le persone. 
«Adesso che sfiorava i sessanta, era visto come irrilevante; Alex sentiva abitualmente parlare di lui al passato.»





La trama di questo libro non mi è piaciuta particolarmente, mi è capitato di appassionarmi a un personaggio, di aver voglia di saperne di più, e invece è stato inghiottito dalle pagine e dal tempo. Ma ho apprezzato tantissimo la struttura, la rottura degli schemi, la capacità comunque di chiudere il cerchio. È comunque un libro che mi ha fatto scoprire un modo diverso di vedere la letteratura, come mi è capitato solo più di trent'anni fa con "La signora Dalloway".
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