martedì 29 dicembre 2020

La dolce indifferenza del mondo - Peter Stamm


Non conoscevo questo scrittore ma, dopo aver letto un bellissimo post su LLC, l'ho comprato e l'ho letto in pochissimi giorni.

Una scrittura lieve, in cui le pagine scorrono seguendo il ritmo della lunga passeggiata di Cristofer, uno scrittore di mezza età, e Lena, la ragazza identica alla donna di cui Cristofer è stato innamorato molti anni prima. Nessuno dei due ama tornare indietro, ripercorrere la strada già fatta, e così procedono camminando, fermandosi ogni tanto in un bar, in una biblioteca, tornando indietro soltanto nel racconto della propria storia.

È un gioco di doppi, di identità che si perdono e si ritrovano, che per certi aspetti mi ha fatto ripensare a Stiller di Max Frisch, nonostante la storia qui sia molto diversa. E forse le storie, nonostante l'illusione di poterle mettere a posto, aggiustando qualche pezzo, finiscono sempre come devono finire. Come le passeggiate portano sempre sulle rive di un lago e da qualche parte inizia un'altra storia con una torta a tre piani.

sabato 26 dicembre 2020

Alessandro e il topo magico - Martha Sanders

Oggi mi sono svegliata pensando alla Vecchia Signora. Non so se sia stato il mio primo libro, ma sicuramente è quello che io e mia sorella abbiamo amato di più da bambine. Ce lo regalò mio nonno e, siccome non sapevamo ancora leggere, chiedevamo sempre a mia nonna di leggerlo per noi. "Ma ancora la Vecchia Signora? Non c'è un altro libro?" si ribellava ogni tanto. E no, a noi piaceva la Vecchia Signora, che con i suoi abiti eleganti, l'aspetto gentile ma fermo, il campanellino con cui chiamava tutti a raccolta, rubava la scena all'alligaore Alessandro, protagonista di un gesto eroico.

La Vecchia Signora viveva ritirata nella sua grande casa vittoriana, circondata dagli oggetti e dagli animali che si era portata dietro dai numerosi viaggi, quando era una Giovane Signorina.

Anni fa un amico, appena tornato dal Nepal, si lamentò di non sopportare più di mangiare yak, lo guardai inorridita. "Hai mangiato lo yak?" mi scandalizzai. Per me lo yak sarà sempre una dolce capretta profumata, comodamente seduta nel salotto della Vecchia Signora.



Lo spiraglio su quella vita da Giovane Signorina era la parte più interessante della storia, quella che lasciava intravedere una vita avventurosa e piena, di cui la Vecchia Signora aveva saputo conservare il meglio, prima di ritirarsi nella tranquillità di una vecchiaia fatta di chiacchierate e tè con i suoi animali. 

Me ne sono resa conto stamattina per la prima volta: senza tante storie, con naturalezza, già negli anni Settanta la Vecchia Signora aveva infranto gli stereotipi delle fiabe di una volta, facendoci venire voglia di viaggiare, di scoprire posti nuovi, e di apprezzare il ritorno a casa.

sabato 19 dicembre 2020

Borgo Sud - Donatella Di Pierantonio

La pioggia si è rovesciata sulla festa senza il preavviso di un tuono, nessuno tra gli invitati aveva visto le nuvole addensarsi sopra le colline scure di boschi. Eravamo seduti alla lunga tavola sul prato quando l'acqua ha cominciato a colpirci. Mangiavamo gli spaghetti alla chitarra, le bottiglie erano già smezzate. Al centro della tovaglia ricamata odorava la corona di alloro che Piero si era tolto dopo le fotografie. Alle prime gocce ha guardato il cielo e poi me che gli stavo accanto. Si era liberato di giacca e cravatta, aveva aperto il collo della camicia e arrotolato le maniche fino ai gomiti: la sua pelle irradiava salute, splendore. Aveva dormito poco, e io con lui, solo verso il mattino. Per qualche istante al risveglio non avevo più saputo chi ero, chi amavo, e che iniziava un giorno felice.


Con "Borgo Sud" Donatella Di Pierantonio torna ai personaggi del romanzo con cui ha vinto il Campiello, "L'arminuta". Anche questo è il romanzo di un ritorno, ma parecchi anni dopo, quando la protagonista e sua sorella Adriana sono ormai donne adulte, tante cose sono successe e il loro rapporto, forte e inscindibile, è a volte ingombrante, sempre difficile, ma resta l'unico punto fermo nella confusione della vita. È un racconto delicato, fatto di ricordi che affiorano lentamente, che mescolano i diversi piani temporali. Un romanzo breve, che si legge in pochi giorni, ma dal quale si fa fatica a staccarsi. 

domenica 13 dicembre 2020

Le mille luci di New York - Jay McInerney


Se non fosse stato per un bellissimo post di Stefano Aiello, uno di quei suoi post in cui mescola i libri e la vita, probabilmente non avrei mai letto questo romanzo. L'ho recuperato in ritardo, visto che è stato scritto nel 1984, e all'inizio ho fatto un po' fatica ad abituarmi alla narrazione in seconda persona, a quel "tu" che dovrebbe fondere il lettore con il protagonista. Eppure ad un certo punto il "tu" non si sentiva più, è diventato naturale e perfetto perché, per quanto il protagonista del romanzo e la sua storia possano essere lontani, c'è qualcosa in lui che prima o poi conosciamo tutti, quel momento in cui la vita ti volta le spalle e tutto quello che era facile, tutto quello che funzionava, si rompe o finisce nel posto sbagliato. È uno dei rari casi in cui un titolo, tradotto in italiano ("Le mille luci di New York") in modo completamente diverso dall'originale ('Bright lights, big city"), riesce a rendere lo stesso senso di perdita e delusione per come le cose avrebbero dovuto andare e non sono andate, la malinconia per tutto quello che avrebbe dovuto succedere e non è successo. E poi c'è New York, la stessa New York di Bret Easton Ellis, una città in cui le luci dei grattacieli brillano in alto, nascondendo le strade buie.

È soprattutto un romanzo su quel momento in cui si è giovani come non lo si è mai stati prima, ma si è già sul punto di non esserlo mai più.

venerdì 4 dicembre 2020

Dove la storia finisce - Alessandro Piperno

Una parte del romanzo si svolge proprio a Sabaudia, il luogo in cui avevo pensato di iniziarlo, quest'estate, ma poi avevo letto altro. Quando l'ho iniziato però l'ho finito in pochissimi giorni, i personaggi e le loro vicende mi hanno coinvolto subito e la scrittura di Piperno è sempre piacevole e trascinante. È stato però un po' una delusione perché i due romanzi che compongono "Il fuoco amico dei ricordi" mi erano piaciuti molto, come mi era piaciuto "Contro la memoria" e gli articoli di critica. Questo romanzo invece mi è sembrato un po' spento, nonostante sia un bello spaccato di una famiglia divisa dagli egoismi e i narcisismi dei suoi componenti. Un romanzo piacevole ma in cui manca qualcosa.