lunedì 9 novembre 2020

La sabbia non ricorda - Giorgio Scerbanenco


La ragazza si accucciò vicino all'uomo steso sulla sabbia, a viso quasi in giù, per vederlo meglio. Era il principio dell'alba, il mare aveva smesso di battere sulla riva come aveva fatto tutta la notte; adesso arrivava sulla spiaggia lentamente, senza rumore, quasi un quieto lago. L'uomo stava bocconi, a gambe larghe, come fosse malamente caduto, la faccia a metà affondata nella sabbia. La ferita che aveva al collo era larga e, sotto, la sabbia era più scura. In alto, invece, il cielo diveniva di attimo in attimo più chiaro, benché tutto sulla terra fosse ancora un poco grigio, il mare, la striscia larga di spiaggia che correva a destra e a sinistra solitaria e come senza fine, e la boscaglia oltre la spiaggia.

L'uomo era giovane, aveva i capelli ricci, nerissimi e lucidi. La ragazza, accucciata vicino a lui, pensò in tedesco: "Molto unti". Ricordava la sensazione di unto provata la prima volta che glieli aveva carezzati. Anche la camiciola bianca con le maniche corte era macchiata di sangue.,sulla spalla destra. La ragazza si sollevò in piedi e pensò in tedesco: "Non me ne importa niente." Le faceva ancora un po' male una gamba per il violento calcio che egli le aveva dato a uno stinco. Il vento le muoveva delicatamente i fragili, scoloriti capelli biondi. Si guardò intorno: nessuno. Anzi, si poteva dire: niente, perché a quell'ora, nel colore grigio che confondeva ogni cosa, era come se tutto intorno fosse il niente. Il cielo non aveva più stelle, e non aveva ancora il sole, ed era come un vuoto.


"La sabbia non ricorda"  di Giorgio Scerbanenco è il primo giallo della mia vita. L'avevo trovato allegato a una rivista e lo lessi avidamente durante una settimana di giugno sulla spiaggia di Deiva Marina. Le immagini mi scorrevano davanti come quelle di un film, era facile immaginare i luoghi e i personaggi. Soprattutto i personaggi mi restarono impressi, tratteggiati con attenzione, nella loro dimensione psicologica, che tendeva ad oscurare un po' la vicenda dell'omicidio.

Forse è colpa di questo libro se non sono una gran lettrice di gialli, perché raramente, in seguito, ne ho trovato qualcuno che mi sia piaciuto così tanto.

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