venerdì 31 luglio 2020

Berlino Est 2.0 - Federico Cenci

Appunti tra distopia e realtà

Non è stato facile trovare questo libretto (appena 90 pagine), perché pare che la casa editrice Eclettica non distribuisca i suoi libri nelle librerie, ma che li venda solo tramite i siti internet di quelle stesse librerie. 
Nel prologo l'autore spiega che si tratta di un tributo ai grandi scrittori di distopie, senza nessuna pretesa di avvicinarsi a loro. Il romanzo è composto dagli appunti di un protagonista di cui non si sa nulla, appunti che sono istantanee di una città sulla quale incombe un cielo plumbeo anche quando c'è il sole, perché è pesante l'aria che si respira nelle sue strade. Un'aria che gli abitanti possono respirare solo per un periodo di tempo limitato ogni giorno e limitati sono anche i loro spostamenti: 300 metri al massimo e solo per raggiungere la più vicina farmacia o il più vicino supermercato. Una volta raggiunti questi negozi, i berlinesi si dispongono lungo una fila ordinata, facendo attenzione a mantenere il distanziamento fisico, a evitare ogni contatto tra di loro. Per le strade ci sono vigilanti e droni, ma anche dai balconi spuntano occhi pronti a denunciare la minima inosservanza delle regole. Uno dei reati più gravi è l'apologia del passato, il ricordo e la nostalgia di un mondo in cui erano liberi. Questi personaggi sono le ombre sbiadite delle persone che sono stati, la cosa più importante di cui sono stati privati è la possibilità di essere loro stessi.
Non è un capolavoro questo romanzo, scritto con uno stile anonimo e impersonale, che si adatta all'atmosfera che lo avvolge, ma ha il pregio di proporre una riflessione sull'equilibrio tra libertà e sicurezza, tra stato e cittadini e sulla follia generata dal terrore. 

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