lunedì 13 luglio 2020

L'Aleph - Jorge Luis Borges (trade. Tentori Montalto)


Non so perché abbia aspettato così tanto prima di leggere Borges. A frenarmi è stato sicuramente il fatto di doverlo leggere tradotto e quindi la consapevolezza di doverlo conoscere attraverso un velo che nasconde le sue scelte lessicali. Ma non è stato solo questo, perché in realtà leggo tantissimi libri tradotti. Forse sono stati una serie di fattori inconsci e di casualità, per cui alla fine ho scelto sempre qualche altro libro. Una delle cose piacevoli della letteratura però è che le lacune si colmano facilmente, basta iniziare a leggere. In questo caso c'è il rischio di non fermarsi più perché questi racconti trascinano nei labirinti dell'esistenza e spesso si deve tornare indietro a rileggere e ripensare quanto si è letto. Sono racconti separati, apparentemente slegati uno dall'altro, ma la sensazione è che raccontino la stessa storia, che siano diverse parti che compongono un gioco di identità che si frammentano, si cercano, si respingono e si ricompongono. Un gioco davanti al quale si resta sorpresi nello scoprire quello che forse si sapeva fin dall'inizio,
Credo che ci si debba tenere sempre un libro, un autore, da scoprire più tardi.

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