Della Cibrario mi era piaciuto molto Rossovermiglio, sono passati una decina di anni ma mi sembra un secolo, da quella vacanza a Lisbona, in cui l'avevo letto. E sembra passato un secolo adesso, nel leggere questo suo nuovo romanzo, non solo per l'ambientazione (che mi è piaciuta) ma per la struttura. Un romanzone in costume, scritto bene, ma un po' troppo tirato in lungo. Un romanzo con tanti personaggi, tutti molto ben caratterizzati, ma forse anche troppo. Un romanzo che indugia, che si disperde. Un romanzo che forse è stato scritto pensando un po' troppo allo Strega, a quello che certi giudici vogliono leggere, e che mi ha annoiato. Non è un brutto romanzo ma io credo che la Cibrario possa fare di meglio e che abbia fatto di meglio.
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