«Librerie, negozi di dischi, cinema. Li amava anche se erano quasi tutti scomparsi. Ma chi vuole vivere dove hai bisogno di una torcia per fare una passeggiata dopo cena?»
Asher Baum non sa perché si sia fatto convincere dalla sua terza moglie a vivere in campagna. È uno scrittore alla ricerca del successo, ma ormai, a cinquantun anni, deve fare i conti con un'ironia incompresa dal pubblico e una filosofia che viene confusa con la pedanteria. Così ha iniziato a parlare da solo e a litigare da solo, mentre il suo figliastro, con cui da sempre ha un rapporto pessimo, al primo romanzo, trova il successo che lui non avrà mai e una fidanzata che è identica al grande amore della sua vita.
Le vicende della vita presente si intrecciano con i ricordi delle prime mogli, del nonno tedesco scampato all'olocausto, dei genitori, degli amici e del fratello che, pur essendo nato dagli stessi genitori, è così diverso.
Un romanzo che scorre veloce, senza interruzioni, carico di ironia e di malinconia, che è una celebrazione della vita e di quanto, nonostante tutto, il protagonista non possa fare a meno di amarla, di restarle legato.
«In un mondo come questo, come si fa a non diventare pazzi?»


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