martedì 11 maggio 2021

Uscita di sicurezza - Ignazio Silone

«Le vicende degli autori hanno meno importanza dei loro libri? Non credo.»



Sono passati più o meno quarant'anni, da quando avevo letto "Il segreto di Luca", che mi era piaciuto moltissimo e di cui ho un ricordo un po' sbiadito, mescolato a quello di una vacanza al mare. "Uscita di sicurezza" non è un romanzo, è una raccolta di saggi autobiografici, un album di ricordi, che affiorano in modo apparentemente slegato, perché il filo che li unisce è sottile e appare solo a tratti: ci sono i ricordi dell'infanzia, del piccolo paese della Marsica, restano invece in ombra, appena accennati, gli avvenimenti che hanno portato alla scomparsa della famiglia dello scrittore, con l'eccezione del fratello minore. La parte centrale è quella che dà il titolo al libro, il racconto di un sogno che si sgretola, che svanisce tra le mani di chi ci ha creduto e ci ha costruito intorno la propria vita. Poi c'è il racconto di quello che resta dopo, quando le illusioni non ci sono più. Emerge però il ritratto di un uomo che è rimasto fedele ai propri ideali e ha continuato a crederci, malgrado tutto. E nonostante sia un libro che racconta molto del passato, riesce a spiegare molto bene anche il nostro presente, restando incredibilmente attuale.

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