Finalmente mi sono decisa a leggerlo, dopo due anni che stava sul comodino. Ho approfittato di questo periodo a casa, perché da portare in giro nella borsa era scomodo, ma poi forse perché non era ancora arrivato il momento giusto.
David Mamet l'ho scoperto quasi trent'anni fa, quando ho visto Oleanna. È stata la scoperta di un grande autore, anche se non molto prolifico, visto che Chicago è arrivato più o meno vent'anni dopo il suo ultimo romanzo.
Le atmosfere sono le stesse degli Intoccabili, quelle un po' fumose di una città spartita tra diverse bande, sulla quale incombe l'ombra di Al Capone. La storia è semplice, quella del giornalista, veterano di guerra, Mike Hodge, che cerca disperatamente di scoprire chi e quali motivi si nascondano dietro l'omicidio della sua ragazza, Annie Walsh. È però soprattutto un romanzo costruito sui dialoghi, che delineano i personaggi e i loro tratti, con chiaroscuri cinematografici.
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