Ho appena finito di leggere La solitudine dei numeri primi. Qualche mese fa gli avevo dato un'occhiata da sopra la spalla della persona che, accanto a me, lo leggeva in metropolitana e ne ero rimasta incuriosita, poi qualcuno me ne ha parlato bene e qualcuno invece me ne ha parlato malissimo, addirittura con fastidio e, forse, un po' di disgusto.
Io l'ho quasi divorato e devo dire che mi è piaciuto molto perché scritto bene, con uno stile veloce e scorrevole, non si può però evitare di provare un senso di fastidio perché si tratta pur sempre di un libro sgradevole, che parla di personaggi difficili e, perché no, in qualche modo menomati.
Alice è rimasta zoppa per via di un incidente in montagna di cui non riesce a smettere di incolpare il padre (che in realtà ha la colpa di averla voluta destinare a diventare campionessa di uno sport che non le piaceva) e reagisce al trauma della sua gamba rovinata per sempre diventando anoressica.
Mattia è ossessionato dal senso di colpa per aver abbandonato, da bambino, la sua gemella, Michela, una bambina ritardata. Questo senso di colpa, unito al suo genio per la matematica, lo allontana dai genitori e lo isola dal mondo.
Ci sono poi altri personaggi che fanno da sfondo, Denis, l'amico di Mattia, dapprima innamorato di lui, Viola, la ragazza più bella e più odiosa della scuola, che in realtà nasconde il grande vuoto di non essere realmente amata, Fabio, il marito di Alice, Nadia, la ragazza con cui Mattia trascorrerà una notte, il collega di Mattia all'università e la sua famiglia.
La solitudine dei numeri primi è un libro sull'incapacità di esprimere i sentimenti, sulla difficoltà di superare i traumi e riuscire ad abbattere la barriera di silenzio che separa i personaggi uno dall'altro. Alice e Mattia sono personaggi scomodi, che non si capiscono e che non vogliono farsi capire, per questo viene naturale solidarizzare con il marito di Alice, al punto di giustificare la sua crisi nervosa. Non si può non provare pietà per lui, ma il libro scorre veloce e le vicende di Alice e Mattia, due personaggi sentilmentalmente e socialmente menomati, sono avvincenti pur restando le vicende di due esseri un po' scoloriti e un po' incompiuti.
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