martedì 28 dicembre 2021

Il disprezzo - Alberto Moravia

«La felicità è tanto più grande quanto meno la sì avverte. Sembrerà strano, ma in quei due anni mi parve talvolta persino di annoiarmi. Certamente, poi, non mi resi conto che ero felice. Mi sembrava di fare cose che tutti fanno: amare la propria moglie ed esserne amato; e quest'amore mi sembrava un fatto comune, normale, ossia per nulla prezioso; proprio come l'aria che si respira e ce ne è tanta e diventa preziosa solo quando viene a mancare.»





"Il disprezzo" racconta il momento in cui la felicità viene a mancare. Il momento in cui sembra vicinissima, a portata di mano, e invece svanisce perché la felicità era quella normalità che non sembrava preziosa. È la fine di un matrimonio, ma anche di una vocazione artistica, sacrificata per altri scopi. E sullo sfondo c'è il mito di Ulisse, letto e riletto infinite volte, interpretato e riadattato da ognuno, in base alla propria visione, alla prospettiva da cui si osserva la vita. 

Di Moravia avevo letto alle medie "A quale tribù appartieni?" e l'avevo odiato prima ancora di aprirlo, come tutti i libri della biblioteca scolastica, che non avevo scelto io. L'avevo trovato noiosissimo, sicuramente avevo saltato interi capitoli, tanto era tutto uguale. E avevo deciso che con Moravia avevo chiuso. 

Mi stupii quando mia sorella mi disse che le piaceva molto e allora mi tornò la curiosità di scoprirlo. Un bellissimo post su LLC mi ha fatto decidere da quale libro partire e ho trovato un autore diverso da quello che ricordavo, forse anche perché l'argomento è molto diverso, come se l'altro fosse un documentario e questo invece un film, con inquadrature di interni romani e degli scorci di Capri, ma soprattutto un viaggio attraverso i pensieri del protagonista.

Nessun commento: