Qualche volta mi sono aggirata intorno ai libri di Graham Greene, ma non avevo mai letto nulla. Poi a Natale un'amica mi ha regalato "Il treno per Istanbul", e allora è arrivato il momento di scoprirlo. Sicuramente leggerò altri suoi libri in futuro perché mi è piaciuto lo sguardo distante e ironico con cui guarda i suoi personaggi. Sono personaggi molto distanti e diversi tra loro, quelli che si ritrovano a condividere il viaggio. Ognuno ha una storia diversa e obiettivi diversi li hanno portati a intraprendere il viaggio. "Il treno per Istanbul" è un romanzo corale, uno spaccato dell'umanità del dopoguerra, un'umanità un po' ammaccata, che cerca di rimettersi in piedi, nonostante tutto. Il sottotitolo è "Un divertimento", in realtà però anche le scene più comiche lasciano un sapore amaro, un senso di delusione e di sconfitta, a cui i personaggi si adattano forse meglio del lettore, perché loro, in fondo, l'avevano già messo in conto.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento