domenica 21 settembre 2008

Burn after reading

Avevo voglia di cinema e di un bel film, dopo tanto tempo in cui non ci andavo. Quello dei fratelli Coen ha soddisfatto pienamente il mio desiderio, come già potevo intuire leggendo i nomi dei protagonisti.
George Clooney è un attore che, pur non essendo classicamente bello, lo diventa ancora di più grazie a quell'aria di uno che non fa tante storie, uno che non se la tira pur essendo tra gli attori più famosi e pur essendo un sex symbol. George Clooney insomma mi è molto simpatico ed è riuscito ad esserlo pur nella parte di un agente imbranato, con una moglie e un'amante che si detestano ma che non sono tanto diverse una dall'altra. L'amante è Tilda Swinton, più odiosa che mai e anni luce lontana da Orlando, ingrassata che quasi scoppia e con i capelli tinti di un improbabile rosso.
Il marito tradito di Tilda Swinton, invece, è John Malkovic. John Malkovic è un mostro, lo si capiva benissimo fin da quando tentavano di propinarcelo come bello, eppure (anzi, forse proprio per questo) è perfetto nella parte di un ex agente della Cia che viene licenziato all'inizio del film e che perde il dischetto su cui ha registrato le sue insulse memorie.
Brad Pitt, che è classicamente bello, riesce a diventare classicamente odioso tanto è stupido il suo personaggio e, purtroppo, verosimile. Eh sì, perché guardandolo vengono in mente tutti i tipi così che si sono incontrati nella vita.
Anche Frances Mc Dormand è una che si potrebbe incontrre nella vita, una donna insoddisfatta di se stessa e pronta a rifarsi completamente con una serie di interventi di chirurgia plastica. Purtroppo, per realizzare il suo sogno di un corpo e una faccia nuovi, le mancano solo i soldi. Da qui, dalla sua pelle cadente, nasce la catena di eventi che porta allo svolgimento di un film il cui maggior pregio è quello di riuscire a farci ridere della stupidità dellla gente, che a volte riesce a farci arrabbiare così tanto.

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