Dan Lehman è stato presidente della Repubblica, poi ha perso le elezioni e si è rifugiato nell'alcol per dimenticare di non essere più quello che è stato. Mentre il suo matrimonio con Hilda, un'attrice di vent'anni meno, sta finendo, rimpiange di aver lasciato Marianne, la prima moglie, l'amore della giovinezza, e i tre figli, con cui il rapporto si è rotto dopo il divorzio, e poi ricostruito in qualche modo, faticosamente, soprattutto con la figlia Léonie. E proprio Hilda e Marianne invece stanno vivendo un momento importante per le loro carriere, attraverso un film, tratto dal romanzo di Marianne, di cui Hilda è la protagonista.
"La guerra con altri mezzi" è un libro sul potere, quello politico, che si consuma a Parigi, e quello del mondo del cinema, che è lo specchio di quello reale, anche se distorto dall'ipocrisia, che va in scena a Cannes. Un potere che si misura dall'albergo in cui ti fanno alloggiare, come Melanie, che dieci anni prima era al Majestic e la sua carriera sembrava promettere qualcosa che non è mai arrivato, perché adesso dorme in un piccolo albergo e è la controfigura di Hilda, nonostante sia stata lei e scoprire il romanzo di Marianne e a portarlo al produttore, Romain Nizan, che ne ha tratto un film in cui Marianne non riconosce più ciò che ha scritto.
È un libro di chiaroscuri, ma quello che è chiaro può diventare scuro un minuto dopo.
Nessun commento:
Posta un commento