martedì 27 febbraio 2024

Fatti di umani - Elisa Rovesta

Quello che mi ha fregato quando l'ho visto in libreria è stato il sottotitolo: "Racconti in cui non succede niente". E io subito ho pensato alla signorina N.N. di Cechov e alla signora nello specchio della Woolf. In fondo, anche la quarta di copertina si rifaceva a Cechov. 
Ma se è vero che non succede niente, è anche vero che a mancare sono i racconti, ridotti inizialmente a delle paginette per descrivere ognuno dei personaggi, delle ombre, dei tipi monodimensionali, monomaniacali, che attorno a quella loro mania costruiscono vite vuote. Non hanno pensieri, non hanno ricordi, sono dei cartonati piatti, privi di spessore psicologico. Poi, una volta introdotti i personaggi, il libro si trasforma in una specie di romanzo o di racconto lungo, in cui si ritrovano tutti insieme, felici di essere insieme, ma in realtà soli, ognuno con la propria unica mania. E una disperata voglia di far ridere (che è proprio l'opposto dell'ironia) mi ha annoiato a morte, tanto che ho faticato a finirlo, nonostante le poche pagine.



sabato 24 febbraio 2024

Le schegge - Bret Easton Ellis

«Molti anni fa ho realizzato che un libro, un romanzo, è un sogno che chiede di essere scritto nello stesso modo in cui ci innamoriamo di qualcuno...»


È un libro difficile da chiudere, non solo perché l'ho letto per quasi un mese, ma perché c'è tantissimo e trascina il lettore indietro, fino al 1981, in una Los Angeles che è quella dei film di allora, di cui Bret (il protagonista del romanzo e anche l'autore), è un appassionato spettatore. È la Los Angeles dei macchinoni, delle ville enormi, con piscina e Jacuzzi, in cui è facile fidanzarsi con la figlia di un importante produttore. 
Un gruppo di diciassettenni, che frequentano l'ultimo anno alla prep school di Buckley, tra feste, droghe, alcol, in un tempo sospeso, prima che il futuro si spalanchi davanti a loro, l'anno successivo. Sono ragazzi che hanno a disposizione tutti i soldi che desiderano, li danno per scontati, ma quello che manca sono i genitori, comparse impegnate ad aggiustare le loro vite irrisolte. E ogni giorno finisce con il rientro in una casa deserta a Mulholland.
È un romanzo sulla solitudine, ma anche sull'adolescenza, sulla scoperta di se stesso («ero al punto in cui cercavo ancora di essere attratto dalle ragazze»), sulla difficoltà di riuscire a esserlo («...eravamo semplicemente troppo giovani e nati nel tempo sbagliato e nonostante avremmo dovuto poter essere noi stessi non c'era possibilità che questo succedesse nel 1981»). Amori che finiscono in modo tragico, altri che non iniziano e di cui resterà sempre il rimpianto. 
Sullo sfondo c'è il Trawler, il pescatore da strascico, che rapisce ragazze e animali, ma è solo sfondo.
«Nonostante la mia familiarità con gli eventi, il libro mi ha spaventato, come spaventa l'amore, come spaventano i sogni...»