Avevo letto parecchi pareri su questo libro, ma non pensavo che mi sarebbe piaciuto così tanto. Per un intero pomeriggio sono stata trasportata nelle atmosfere della città dei gabbiani in cui vive Ana e ho seguito Zeno nelle sue avventure in giro per il mondo.
Inizia dal ventesimo capitolo, l'ultimo, quando Zeno e Ana, ormai anziani, si danno appuntamento sotto la pioggia, per poi andare all'indietro, a ripercorrere le loro vite parallele e lontane, due vite diverse, che si incrociano solo ogni tanto, quando arriva una telefonata alla fine della giornata. Indietro fino a quel primo giorno in cui si sono incontrati, molti anni prima, sotto la pioggia.
È una storia delicata, come sono delicati i colori di Jordi Lafebre e Clémence Sapin, ma i contorni sono nitidi e decisi, come Zeno e Ana sono decisi a seguire le loro vite, accettando i brevi momenti di quell'altra vita che non sono riusciti a vivere.
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