È uno dei libri più letti in questi mesi, ma ogni volta che se ne parla provoca discussioni infinite e reazioni che, per l'intolleranza del loro fastidio, appartengono proprio alla cultura descritta nel libro. Una cultura che permea il presente e che, pur avendo come obiettivo l'abolizione delle discriminazioni, arriva ad estromettere tutto quello che si differenzia, tutto quello che non è omologato. La storia e il passato vengono riletti alla luce del presente, attraverso la lente dei valori accettati, e tutto quello che non è riducibile a quei valori è cancellato.
Pur non condividendo molte idee dell'autore (sull'aborto, sull'eutanasia, sulla religione...) ho trovato interessante questo breve saggio, che è comunque una critica fondata a certi atteggiamenti e tendenze contemporanei. A tratti l'ho trovato anche divertente e non guasta il fatto che sia scritto molto bene.