George Bowling aveva dei progetti, ma era molto tempo fa, quando viveva a Lower Binfield. Erano sogni semplici, nati in un mondo in cui era sempre estate, aveva una ragazza che si chiamava Elsie e pescare era la sua occupazione preferita. Poi la guerra ha cancellato quel mondo, ha distrutto i suoi sogni, la vita è andata avanti. Così George si ritrova a quarantacinque anni con la dentiera, parecchi chili di troppo, due figli e una moglie che si chiama Hilda, una che "riesce sempre a dire qualcosa di deprimente nel momento in cui metti piede in casa". George abita in Ellesmere Road, una strada di periferia come tante, con case identiche una all'altra. "Tanto per cominciare, i nove decimi degli abitanti di Ellesmere Road sono convinti di possedere le loro case. Ellesmere Road, e tutto il quartiere che la circonda, fino a High Street, è parte di un grande racket chiamato Hesperides Estate, di proprietà della Cheerful Credit Building Society". Nel giorno in cui riceve la sua nuova dentiera e il rombo di un aereo echeggia nel cielo, George sente il bisogno di una boccata d'aria, di liberarsi di tutto quello che è diventata la sua vita e di tornare indietro, al mondo in cui è stato ragazzo, a Lower Binfield, e di pescare finalmente quel grosso pesce che ha visto un giorno nella cava.
Da molto tempo non leggevo Orwell, questo libro mi è capitato in mano per caso, mentre giravo in una libreria di Londra. È stato un po' come ritrovare un amico e stupirmi di continuo per l'ironia acuta che percorre le pagine, per lo sguardo lucido e disincantato con cui guarda una società sulla quale sta per incombere un'altra guerra. È un libro amaro ("Gli uomini grassi di quarantacinque anni non possono andare a pescare"), pieno di nostalgia e di rimpianti, pervaso dalla consapevolezza che tutto sta per succedere di nuovo. Eppure rimane lieve e leggero, non tocca mai la tragedia. "Perché ero corso via così? Perché mi ero preoccupato del futuro e del passato, per poi scoprire che il futuro e il passato non contano?"
E alla fine resta solo una domanda: ma che grande scrittore è stato Orwell?
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