domenica 22 giugno 2008

Marianna Di Cuori

L'idea mi era venuta già un po' di tempo fa, quando avevo aperto il blog sul cannocchiale e avevo visto che esisteva una sessione "Vita da impiegati". E' stato allora che mi è venuta voglia di creare un blog con un personaggio buffo, che riuscisse ad essere divertente e a prendere in giro i luoghi comuni, facendone tuttavia parte. Così ieri mi è venuta in mente Marianna Di Cuori, una donna qualunque, allegra e stressata, un'impiegata stanca che però vorrebbe poter lavorare meglio e serenamente.
Marianna Di Cuori è molto bella, alta e magra, con i capelli biondi corti e ricci, gli occhioni blu. Tutto questo è spesso solo un impedimento in più per lei, un motivo per non riuscire ad essere presa sul serio, cosa che capita spesso anche alle sue sorelle, Isabella e Sofia.
L'unico problema che ho nei confronti di Marianna è che non so se riuscirò ad avere la costanza di portare avanti le sue avventure, perché un conto è scrivere un romanzo o un racconto, un altro è scrivere qualcosa di più continuativo. Comunque per ora mi diverte pensare a lei e immaginare quello che le capita, spero diverta anche chi leggerà.
A parte questo, spero che nessuno pensi che Marianna sia un personaggio autobiografico: lei è molto più bella e (spero!) molto più sfigata, una a cui capitano tutte.

venerdì 13 giugno 2008

Indiana Jones... vent'anni dopo

Ebbene sì, dopo oltre vent'anni sono andata di nuovo al cinema a vedere Indiana Jones.
Dico dopo oltre vent'anni perché l'unico che ho visto al cinema è stato Il tempio maledetto. Non avevo mai visto il primo, che avrei intravisto alla televisione molti anni dopo, mentre ho saltato l'ultimo, quello con Sean Connery che impersona il padre.
Sono passati oltre vent'anni, dicevo, avevo appena iniziato il liceo, e ora sembra passata un'eternità. Eppure, anche se ci informano che siamo nel 1957, gli anni Ottanta sono presenti prepotentemente fin dall'inizio, quando, nel bel mezzo di una strage, l'uomo che l'ha ordinata, si allaccia tranquillamente una scarpa. E qui inizia subito la nostalgia e anche un po' di tristezza. Perché, diciamolo, questo film è soprattutto malinconico e all'insegna del tempo perduto. Infatti, a pochi minuti dall'inizio, quando il compagno di sventure gli ricorda tutte le situazioni peggiori in cui si sono trovati, Indiana Jones risponde cupo: "Eravamo giovani". E noi, cattivissimi, ci ricordiamo i film precedenti e notiamo che sì, è proprio invecchiato. Che Harrison Ford fosse invecchiato, a dire la verità, lo si notava già benissimo circa quindici anni fa, ai tempi di Air Force One e questo è molto bello, è la risposta delle donne alla convinzione di alcuni uomini di essere destinati ad invecchiare più lentamente. Al proposito si potrebbe anche citare Richard Gere in The Hunting Party.
Purtroppo il nostro sorriso e la nostra soddisfazione durano poco: anche la povera Marion, mentre aspettava Godot, è invecchiata e imbolsita e i perfidi pantaloni marroni non aiutano certo a nasconderlo.
Cate Blanchett, che ai tempi degli altri film andava al liceo come noi, è spartanamente perfetta, come sempre. Così perfetta che viene spontaneo chiedersi perché. Sì, ad un certo punto del film mi sono chiesta perché non far fare a lei la parte del figlio, visti i suoi precedenti come Bob Dylan: sarebbe stata perfetta. Perché se si può sopportare di avere vent'anni di più, se si può sopportare che Indiana Jones e Marion siano invecchiati, non si può proprio sopportare che abbiano avuto un figlio con la faccia di plastica di Shia Le Boeuf. E alla fine ci ritroviamo a sperare che non raccolga quel cappello, che non ci rovini quel ricordo di quando non avevamo ancora vent'anni.

Monica Valentini


A proposito di Monica Valentini... è un'amica conosciuta su Lulu, una persona intelligente e generosa, molto sensibile. In poche parole, è un'artista vera, poliedrica, capace di scrivere con uno stile deciso e delicato al tempo stesso, che le permette di esplorare i lati più nascosti e segreti dei suoi personaggi e della storia, della quale riesce a cogliere il lato umano più misterioso e inaspettato. Poiché in questo blog vorrei parlare di libri, pittura, teatro, film, mi sembra sia giusto iniziare con una scrittrice che ha anche il dono di saper disegnare con la stessa leggerezza e la stessa forza con cui scrive.
Il Condottiero è un romanzo che si legge d'un fiato, presi dalla forza con cui Monica riesce a far rivivere i suoi personaggi, soprattutto Lucrezia. Si è trascinati dal filo dei loro pensieri, dei loro ricordi, dal loro punto di vista su avvenimenti che, a volte, sui libri di scuola, ci sono stati presentati in una luce diversa e distorta.
Cristalli è un libro "cattivo", con un protagonista violento, visto attraverso gli occhi offuscati dall'amore di una sorella troppo debole per resistergli. E' un protagonista che attrae e dal quale nello stesso tempo si vorrebbe (dovrebbe?) fuggire. E' una delle rare volte in cui Monica si allontana dalla storia, eppure Siegfried è sicuramente il suo personaggio più inquietante e complesso.
Roma vista da me è una divertente raccolta di "interviste" che dà voce a diversi personaggi che hanno contribuito, ciascuno a suo modo, a rendere grande la città. Ancora Monica affronta la storia esaminandola attraverso gli occhi di chi l'ha vissuta e offre un'interpretazione profonda, che va oltre i manuali.
Come convivere con uno sport sconosciuto è il racconto divertente e umoristico con cui ho scoperto questa scrittrice e ho deciso che volevo leggere tutto quello che ha scritto.
L'ombra della ginestra è l'unico dei suoi romanzi che non ho ancora letto e davvero non vedo l'ora...
Per quanto riguarda la sua abilià nel disegno, non resta che visitare la sua vetrina:

Frammenti di specchi

E' stato un caso, un articolo sul giornale, che anni fa mi ha portato a scoprire Lulu. In realtà però, dopo averlo scoperto, non avevo fatto molto: soltanto avevo aperto l'account e avevo iniziato a tradurre in inglese un vecchio romanzo che avevo scritto e riscritto parecchie volte negli anni. L'avevo tradotto in inglese perché il fatto che Lulu fosse americano mi aveva portato a pensare che fosse inutile pubblicare in italiano, poi al primo capitolo mi ero fermata perché troppe altre cose mi distraevano e il tempo per stare sul pc a tradurre non c'era mai. Poi, circa sei mesi fa, un altro articolo sul giornale mi ha fatto tornare ad utilizzare l'account che avevo quasi dimenticato e, mentre girovagavo per il sito, ho scoperto che c'era il gruppo degli Autori italiani, che sono attivissimi e scrivono e leggono moltissimo. In italiano, naturalmente. Allora mi sono ricordata dei miei racconti, che avevo scritto tantissimi anni fa (forse secoli) e li ho recuperati. E' stato divertente rileggerli e riscoprirli, perché alcuni li avevo dimenticati, mentre altri li ricordavo perfettamente. Tutti però mi hanno fatto ripensare ai momenti della mia vita in cui li avevo scritti, una vita che ora è molto diversa ma forse proprio per questo è facile provare nostalgia per il tempo in cui scrivevo i racconti. Non voglio con questo dire che tutti i racconti mi piacciano, anzi, alcuni li trovo molto ingenui.Questi racconti dovevano essere una carrellata di ritratti, una serie di donne, spesso insoddisfatte, spesso stanche e pentite dei loro errori. Eppure, mentre li scrivevo, mi sembrava che alla fine, in ognuna di loro, ci dovesse essere sempre qualcosa di buono che prima o poi veniva fuori. Diciamo che spesso partivo da una protagonista che mi era antipatica e poi, via via che scrivevo, che conoscevo i suoi pensieri, mi diventava simpatica o perlomeno riuscivo a capire più cose di lei rispetto a quando ero partita.Non sarei mai riuscita a pubblicare questi racconti su Lulu se non fosse stato per un'amica che mi ha aiutato a recuperarli e a copiarli su un nuovo pc. E poi ho avuto il bellissimo regalo di una copertina fantastica di un'amica di Lulu, Monica Valentini.