lunedì 9 settembre 2024

L'insostenibile leggerezza dell'essere - Milan Kundera

Ci sono libri che restano legati a un'epoca e che ne diventano parte. "L'insostenibile leggerezza dell'essere" descrive un lato degli anni Ottanta che in Occidente non vedevamo, un mondo che non era il nostro, un mondo speculare in cui anche le stesse parole venivano guardate da una prospettiva diversa. Eppure resta legato a quegli anni perché riusciva a parlare anche di noi. «Davanti c'era sempre un mondo perfettamente realistico e un po' più in là, come dietro alla tela strappata di uno scenario, si vedeva qualcos'altro, qualcosa di misterioso o di astratto.»
E riletto oggi, a distanza di trent'anni, è ancora attuale, perché lo sono i suoi personaggi, i loro interrogativi, le relazioni e i non detti, le parole che hanno un significato diverso per ognuno.
Ma anche gli avvenimenti che attraversano non sembrano tanto distanti dalle pagine dei nostri giornali. «...la Grande Marcia continua, malgrado l'indifferenza del mondo, ma diventa nervosa e frenetica, ieri contro gli americani che occupavano il Vietnam, oggi contro il Vietnam che occupa la Cambogia, ieri per Israele, oggi per i palestinesi, ieri per Cuba, domani contro Cuba e sempre contro l'America, ogni volta contro i massacri e ogni volta in appoggio ad altri massacri...»



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