mercoledì 3 aprile 2024

Roma senza papa - Guido Morselli

La vita di Guido Morselli - la ricerca di un editore, i continui rifiuti, tra cui quello di Calvino, il successo dopo il suicidio - sarebbe già materiale letterario sufficiente. I suoi libri però mi sorprendono sempre più li leggo meno mi spiego i motivi di quei rifiuti.
"Roma senza papa" è il terzo romanzo che leggo, dopo "Un dramma borghese" e "Dissipatio H.G.". Tre romanzi diversissimi tra loro, appartenenti a tre generi diversi, eppure tutti e tre originalissimi per i temi e il modo in cui vengono affrontati. Uno scrittore fuori tempo, arrivato troppo presto per essere compreso e apprezzato. O forse uno scrittore che "vedeva" troppo, anche quello che sarebbe stato meglio lasciare non visto e non detto. Di questo romanzo, una distopia scritta nel 1966, ambientata alle soglie del Duemila, mi hanno stupito i riferimenti e le osservazioni che descrivono un mondo molto simile a quello attuale, a partire dalle buche nelle strade, per arrivare ai dialoghi con l'intelligenza artificiale, passandoper l'obsolescenza degli elettrodomestici e dei motori.

«Dai loro commenti risulta che c'è un punto su cui in Italia regna completo accordo. Edificata l'Europa, gli Italiani si sentono tutti indistintamente retrocessi a 'Sud' (anche il collega Baldassarrinucci che è piemontese), e tutti amaramente spregiati, incompresi, sfruttati da "quelli là del nord", lussemburghesi, francesi, belgi o tedeschi.»



mercoledì 20 marzo 2024

Il vestito nuovo e altri racconti - Virginia Woolf

Di Virginia Woolf parlerei sempre e finirei sempre per dire che per me è stata lo spartiacque: dopo Mrs. Dalloway non ho più visto la letteratura nello stesso modo e non ho più letto nello stesso modo. L'ho riletto talmente tante volte che quasi lo conosco a memoria. 
Alcuni di questi racconti invece non so se li ho letti e dimenticati anni fa, subito dopo la scoperta di Mrs. Dalloway, perché i racconti sono cosi, qualcuno resta impresso e qualcun altro non lascia traccia. Come "L'uomo che amava la sua specie", di cui ricordavo il titolo ma nient'altro, segno che all'ira mi ha lasciato indifferente e che ora mi è piaciuto molto. 
Eppure, stranamente nonostante tutti gli anni che sono passati, i racconti che ho apprezzato di più sono stati "La signora nello specchio. Una riflessione" e "Il lascito".
In tutti ho ritrovato però la leggerezza caustica della Woolf.



martedì 27 febbraio 2024

Fatti di umani - Elisa Rovesta

Quello che mi ha fregato quando l'ho visto in libreria è stato il sottotitolo: "Racconti in cui non succede niente". E io subito ho pensato alla signorina N.N. di Cechov e alla signora nello specchio della Woolf. In fondo, anche la quarta di copertina si rifaceva a Cechov. 
Ma se è vero che non succede niente, è anche vero che a mancare sono i racconti, ridotti inizialmente a delle paginette per descrivere ognuno dei personaggi, delle ombre, dei tipi monodimensionali, monomaniacali, che attorno a quella loro mania costruiscono vite vuote. Non hanno pensieri, non hanno ricordi, sono dei cartonati piatti, privi di spessore psicologico. Poi, una volta introdotti i personaggi, il libro si trasforma in una specie di romanzo o di racconto lungo, in cui si ritrovano tutti insieme, felici di essere insieme, ma in realtà soli, ognuno con la propria unica mania. E una disperata voglia di far ridere (che è proprio l'opposto dell'ironia) mi ha annoiato a morte, tanto che ho faticato a finirlo, nonostante le poche pagine.



sabato 24 febbraio 2024

Le schegge - Bret Easton Ellis

«Molti anni fa ho realizzato che un libro, un romanzo, è un sogno che chiede di essere scritto nello stesso modo in cui ci innamoriamo di qualcuno...»


È un libro difficile da chiudere, non solo perché l'ho letto per quasi un mese, ma perché c'è tantissimo e trascina il lettore indietro, fino al 1981, in una Los Angeles che è quella dei film di allora, di cui Bret (il protagonista del romanzo e anche l'autore), è un appassionato spettatore. È la Los Angeles dei macchinoni, delle ville enormi, con piscina e Jacuzzi, in cui è facile fidanzarsi con la figlia di un importante produttore. 
Un gruppo di diciassettenni, che frequentano l'ultimo anno alla prep school di Buckley, tra feste, droghe, alcol, in un tempo sospeso, prima che il futuro si spalanchi davanti a loro, l'anno successivo. Sono ragazzi che hanno a disposizione tutti i soldi che desiderano, li danno per scontati, ma quello che manca sono i genitori, comparse impegnate ad aggiustare le loro vite irrisolte. E ogni giorno finisce con il rientro in una casa deserta a Mulholland.
È un romanzo sulla solitudine, ma anche sull'adolescenza, sulla scoperta di se stesso («ero al punto in cui cercavo ancora di essere attratto dalle ragazze»), sulla difficoltà di riuscire a esserlo («...eravamo semplicemente troppo giovani e nati nel tempo sbagliato e nonostante avremmo dovuto poter essere noi stessi non c'era possibilità che questo succedesse nel 1981»). Amori che finiscono in modo tragico, altri che non iniziano e di cui resterà sempre il rimpianto. 
Sullo sfondo c'è il Trawler, il pescatore da strascico, che rapisce ragazze e animali, ma è solo sfondo.
«Nonostante la mia familiarità con gli eventi, il libro mi ha spaventato, come spaventa l'amore, come spaventano i sogni...»

mercoledì 10 gennaio 2024

Il cadavere del Canal Grande - Enrico Vanzina

Un ragazzo bretone di famiglia nobile che vuole diventare un artista e riesce a entrare nella bottega del Tiepolo a Venezia. E poi una fuga tra Villa Valmarana, Chioggia, palazzo Lolin e di nuovo Venezia, sulle tracce di Casanova. Personaggi immaginari si mescolano a quelli reali, sui quali mi è venuta voglia di sapere di più. 
Un romanzo d'avventura, un mistero e continui cambi di prospettiva. È un romanzo che si legge velocemente, per me un po' troppi, un po' troppi avvenimenti, però è piacevole.



domenica 31 dicembre 2023

Lettere di una vita

Qualche giorno fa, in libreria, mi sono trovata davanti questo libro e così, l'ultima lettura dell'anno è stata Irène Némirovsky, un'autrice che amo tantissimo fin dal primo libro che ho letto ("Il calore del sangue") e il cui destino mi sembra sempre più ingiusto e inquietante. 
Questa raccolta di lettere è quasi una biografia, che parte dagli anni spensierati della giovinezza, quelli più divertenti, in cui Irène studiava, andava in vacanza, conosceva dei ragazzi. Sono quasi tutte lettere indirizzate a Madeleine, l'amica di una vita, e questo periodo si conclude con l'apparizione di Michel Epstein e la scenata della madre davanti alla prospettiva del matrimonio. 
Le lettere più noiose sono quelle tra Irène e gli editori, che contengono gli accordi e le richieste di pagamento. Sono però queste a dare l'idea del successo dei suoi romanzi e racconti all'epoca e anche della produzione di un'autrice che scriveva per vivere. E la scrittura resterà l'unico mezzo di sostentamento negli anni in cui la famiglia sarà confinata a Issy, anni in cui la Némirovsky continuò a pubblicare attraverso un prestanome, mentre lavorava "per il futuro" a un romanzo di più volumi.



venerdì 22 dicembre 2023

Sortilegi - Bianca Pitzorno

Tre racconti (La strega - Maledizione - Profumo) che in qualche modo si assomigliano per le atmosfere gotiche, le credenze popolari, che interpretano i fatti della vita fino a manipolarli, i mondi incantati, creati da una scrittura musicale e ricca.
Ogni racconto è seguito da una nota che spiega da dove viene, dove sono le radici che lo collegano alla realtà.