«Quando vedi un buco in realtà non vedi il buco, vedi l'assenza di quello che ci dovrebbe essere al posto del buco.»
Eshkol Nevo l'ho scoperto anni fa per i suoi racconti su Vanity Fair. Io amo i racconti, amo il loro cogliere i personaggi in un particolare momento, in cui emerge il loro passato e si intravede il loro futuro. Oppure si può scegliere di immaginarlo in modo o in altro.
I racconti di Eshkol Nevo sono perfetti, racconti che, con pochi tratti delicati, delineano personaggi che guardano attraverso quei loro buchi e sanno che non li riempiranno, che forse proprio quei buchi sono l'essenza della loro vita, il loro modo di esistere, tra stupore e rassegnazione e voglia di riempirli.
Eshkol Nevo l'ho scoperto anni fa per i suoi racconti su Vanity Fair. Io amo i racconti, amo il loro cogliere i personaggi in un particolare momento, in cui emerge il loro passato e si intravede il loro futuro. Oppure si può scegliere di immaginarlo in modo o in altro.
I racconti di Eshkol Nevo sono perfetti, racconti che, con pochi tratti delicati, delineano personaggi che guardano attraverso quei loro buchi e sanno che non li riempiranno, che forse proprio quei buchi sono l'essenza della loro vita, il loro modo di esistere, tra stupore e rassegnazione e voglia di riempirli.
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