domenica 5 aprile 2009

Sandor Marai

Ho scoperto Marai da pochi mesi eppure, in breve tempo, ho divorato tre suoi romanzi e sono decisa a non lasciarmi sfuggire nessuno degli altri.
Ho iniziato con Divorzio a Buda e subito sono stata attirata dal flusso di coscienza dei pensieri del giudice e dalla sua storia, che si intrecciava con quella dell'ex compagno di scuola e di sua moglie, sul cui divorzio il giudice avrebbe dovuto pronunciarsi. Al flusso dei suoi pensieri si contrappone il monologo dell'uomo che rifiuta il divorzio e l'accento cade sul diverso modo in cui le persone vivono gli stessi avvenimenti, che per qualcuno sono solo episodi di scarsa importanza, per altri il centro della loro vita.
Anche ne Le braci due amici, un tempo inseparabili, si ritrovano dopo molti anni e anche qui un lungo monologo svela i segreti della loro amicizia e le ombre del loro rapporto, che comunque è rimasto stretto, nonostante gli anni trascorsi lontani, proprio in attesa di questo incontro.
La donna giusta è, dei tre, il romanzo che ho preferito. Si potrebbe parlare non di un solo romanzo ma di tre, si tratta infatti di tre monologhi, e anche qui la storia è sempre la stessa ma raccontata da tre diversi punti di vista: quello della prima moglie, quello del marito e infine quello della seconda moglie. C'è poi un terzo monologo, più breve, che costituisce l'epilogo, cioé il racconto dell'ultimo amore della seconda moglie.
I protagonisti dei tre romanzi di Marai sono borghesi, persone educate in un certo modo, abituate a comportarsi in un certo modo, rispettando certe regole e certe convenzioni, ma i loro pensieri e i loro sentimenti sfuggono alle regole e alle convenzioni. I personaggi di Marai sono sempre un po' tristi, perché nella vita hanno fatto quello che dovevano fare o quello che il mondo avrebbe voluto che loro facessero, ma la loro vita non è andata esattamente come avrebbero voluto, in loro c'è sempre qualche rimpianto, qualcosa che avrebbe potuto essere diversa, migliore, ma non lo è stata. Ed è così anche quando i personaggi si ribellano alle convenzioni e al modo in cui il mondo vorrebbe vederli, qualcosa si frappone sempre fra loro e la felicità che inseguono, impedendo alla loro vita di essere quella che avrebbero voluto, magari anche solo perché hanno frainteso un evento, attribuendogli un significato diverso da quello che aveva per l'altra parte in causa.
I protagonisti dei romanzi di Marai sembrano usciti da un quadro di Vettriano, uomini e donne di cui si intravedono la ricchezza persa e la bellezza sciupata, personaggi stropicciati dalla vita e dal loro passato, a cui però restano sempre legati senza riuscire a staccarsene.